COVID, TORNA IL ROSSO
DI CHI E’ LA COLPA?
L’Italia torna a passi rapidi a dipingersi di rosso-Covid. Per colpe condivise da parecchi (non mi ritengo tra i condivisori essendomi rigorosamente attenuto alle prescrizioni che mi erano state impartite). Di chi sono queste colpe? Non del Covid, che fa il suo mestiere, e lo fa con molta efficacia. E’ colpa di ALCUNE REGIONI, che pretendono di governare una materia che va governata dal Centro, ossia dal Governo nazionale, ma hanno dimostrato tutta la loro incapacità.
In testa metto la Lombardia, perché di sciocchezze ne ha fatte (e sta facendone) parecchie; e anche perché si è sempre offerta come la prima della classe, ma ha fallito alla prova più importante, questa della battaglia contro il Covid. Ma sento di dovermi congratulare con la “mia” Regione Lazio perché ha fatto le cose vaccinali con grande tempestività ed efficienza (io sono tra i vaccinati della prima ora, previa prenotazione). E’ colpa delle AZIENDE FARMACEUTICHE che hanno scoperto il vaccino: dobbiamo loro gratitudine per questo miracolo realizzato in meno di un anno; dobbiamo loro reprimende per aver accettato prenotazioni (e soldi, o promessa di soldi) al di là delle loro obiettive capacità di produzione, sottoscrivendo contratti furbeschi e poi ritirandosi, creando prima grandi speranze ed ora delusione e sconforto. E’ colpa di QUALCHE ASL che non è stata al passo con i tempi che il Covid richiedeva (tutte Asl extra-laziali).
E’ colpa dei GIOVANI (DA 14 A 30 ANNI E OLTRE), per un paio di ragioni. Hanno fatto molto bene a protestare, a fare scioperi, ad occupare Istituti scolastici sollecitando ambienti di studio sani e sanificati. Ma se oltre questo, avessero poi mantenuto comportamenti coerenti avrebbero meritato il diploma di maturità come donne e come uomini. Invece meritano di essere bocciati, perché dopo aver preteso che “gli altri” assicurassero loro ambienti igienicamente idonei, si sono comportati come immaturi bambini dedicando il pomeriggio e la sera ad assembramenti, a spritz nei bar, accatastati gli uni sugli altri in ambienti chiusi e saturi di droplet, e spalancando le porte a tutte le varianti del Covid in circolazione. I paurosi incrementi di positività dipendono da loro. Sono loro i “nuovi malati” di Covid e coloro che procurano altri nuovi malati coi loro comportamenti in famiglia e fuori, anzi fuori e quindi in famiglia. E’ colpa di chi deve esercitare la vigilanza sul rispetto delle regole: lo fa, ma non con la frequenza e la severità che la nostra cattiva abitudine alle regole richiede. Purtroppo. Ed è colpa dei BAR, che si sono, giustamente, lamentati di essere tra le più forti (ma non sono solo loro) vittime di questa pandemìa, ma che da quando hanno ottenuto di riaprire fino alle 18, consentono che nei loro bar e nelle superfici pubbliche che hanno occupato gratuitamente. che si svolgano sotto i loro occhi violazioni continue delle norme di cautela che ci riporteranno, e riporteranno loro, a lamentarsi per le nuove chiusure.