LIBRI SCOMODI
Qualche settimana fa (si stavano ancora scegliendo i candidati a Sindaco di Latina da proporre all’elettorato pontino), il dottor Andrea Stabile, già a lungo assessore al Bilancio della Giunta comunale di Latina, allora guidata dal senatore di AN Ajmone Finestra, ha dato alle stampe e messo in vendita un suo libro che si intitola “Storie nascoste di Latina”, Editore il Levante. E’ andato a ruba per diversi giorni . E’ un libro scomodo, sia per chi lo ha scritto (e non avrebbe forse voluto mai scriverlo), sia per chi si sente da esso colpito (e non si tratta solo di un candidato, facilmente riconoscibile nella persona dell’ex senatore di AN Vincenzo Zaccheo, ma anche di altri personaggi nominati qua e là nel libro, sia infine per chi lo legge, i cittadini di Latina che scoprono da quelle pagine cose che dovrebbero far loro venire molti dubbi sulla qualità della politica che anche in terra pontina si pratica dietro le quinte.
In quel libro, più che di notizie sono contenuti e riprodotti documenti autentici di origine giudiziaria che parlano di una serie di episodi di vita amministrativa svoltisi a Latina (la cosiddetta “metropolitana di superficie”, la gestione dei servizi cimiteriali affidata ad un privato, senza alcun vantaggio per gli utenti che, anzi, si sono visti appioppare richieste di revisione delle convenzioni e la c.d. “tassa sul morto”; il fallimento della società Latina Ambiente per la gestione dei rifiuti urbani, che ha aperto una voragine di disservizi e altre “incongruenze”. Tutto basato su documenti usciti legalmente in fotocopia dalla Procura della Repubblica. E tutti itinerari giudiziari finiti con la prescrizione (accettata e non rifiutata), con lo smarrimento di fascicoli, e con la chiamata in causa indiretta di personaggi irreprensibili sui quali finisce per proiettarsi un’ombra. Ebbene: di questo libro nessuno parla, giornali, gazzette, radio, circoli, benpensanti, che silimitano a leggerlo e poi lo ripongono da una parte. Eppure questo libro, basato tutto su documenti giudiziari, dovrebbe quanto meno informare su alcuni di coloro che concorrono alla attuale campagna elettorale per la nomina del Sindaco della seconda città del Lazio dopo Roma. E sono ben nove i pretendenti alla successione di Damiano Coletta che naviga in acque abbastanza tranquille, forte del fatto che nessuno ha potuto dire nulla di lui di men che corretto. Da questo punto di vista, anzi, Coletta è danneggiato da questo silenzio, che non si sa se definire complice (come per qualcuno dice lo stesso Autore, dottor Stabile), neghittoso, timoroso di reazioni (evviva la libertà), disattento, perdonatore, oppure incapace di comprendere i chiari riferimenti dei documenti giudiziari pubblicati dal dottor Stabile. Questo blog compie un modestissimo atto di riparazione. E ne dà notizia.
L’EROSIONE E L’ INCOMPETENZA – La Rai – TG3, ha dedicato anche alla campagna elettorale di Latina alcune tribune elettorali, nelle quali si sono esibiti tutti i protagonisti di questa elezione, nove aspiranti Sindaco e nove schieramenti politici civici (anche se si riducono a due). Meglio calare un velo di pietoso silenzio sull’80% dei concorrenti che si sono esibiti dicendo cose che dimostrano la loro diffusa sconoscenza dei fatti, dei loro stessi programmi, della soluzione dei problemi affacciati. Uno per tutti, l’erosione della costa. E’ un fenomeno nato da queste parti nel 1964 (sessanta anni dalla prima massiccia erosione), dopo la scomparsa di mezza duna marittima alta mediamente otto (otto!) metri, larga almeno trenta metri e lunga cinque km nella parte più pregiata (Capoportiere-Rio Martino), dopo il risucchio da parte del mare di milioni di metri cubi di sabbia, dopo che sono passati almeno 50 anni da quando la Regione Lazio si è dotata di uno studio sulle correnti marine e psammometriche che chi parla di erosione dovrebbe conoscere a memoria. L’80% dei concorrenti alle elezioni ha dimostrato di non averne mai sentito parlare (ed è uno dei pochi esistenti in tutta Italia: “Studio generale sul regime delle spiagge laziali e delle Isole Pontine”, 2 voll.), e quindi ha dimostrato di non aver capito niente, mentre un 12% ha dichiarato che rifarebbe esattamente quello che ha contribuito alla distruzione accelerata della spiaggia negli ultimi otto-dieci anni. Si è parlato di ripascimento morbido (ne ha parlato Coletta; e questo è registrato), ma il suo concorrente Zaccheo ha parlato di necessità di costruire “barriere frangiflutti”, cioè le stesse che hanno portato alla recente distruzione (i “pennelli” di cui si è vantato l’ex assessore di alcuni anni fa Cirilli) o altre opere come il “porto di Rio Martino”, l’ultimo capolavoro dello sfascio dell’arenile tra Rio Martino e Sabaudia (Parco nazionale del Circeo!).
Signori, ma almeno cercate di studiare la lezione prima di dire sciocchezze ai vostri potenziali elettori!