MINTURNO, TORNANO DAGLI STATES OTTO LIBRI PREZIOSI DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO
alcuni libri antichi provenienti dalla Biblioteca dal convento della
chiesa di San Francesco in Minturno. Questa vicenda si ricollega
all’attività di quel reparto dell’Esercito americano che nella Seconda
guerra mondiale ebbe l’incarico di impedire che opere di grande
importanza culturale andassero disperse, distrutte o finissero nelle
mani di commercianti abusivi d’arte, con conseguente sottrazione sia
alla pubblica fruibilità, sia al patrimonio anche materiale delle
Nazioni invase dagli eserciti tedeschi.
Un film ha reso note queste azioni con molto ritardo rispetto alla
fine della guerra: quel “Monument’s Men” che ebbe come interprete
fortunato George Clooney, tuttora attivo , al quale il film ha dato
forse maggior gloria storica dei pur molti film di cui è stato valido
interprete. Nel contempo, sono state validate o sono emerse diverse
letture di quegli episodi di rapina artistica nel nome del diritto
alla preda bellica. Voglio ricordare qui Fridolin von Senger und
Etterlin, che nella seconda guerra mondiale rivestì, tra l’altro, il
grado di generale dell’omonima Brigata, nella 17. Divisione Corazzata
Germanica, XIV Corpo Corazzato, che combatté sul fronte di
Montecassino e sulla Linea Gustav. Proprio in questa sua veste, Frido
von Senger, spinto da cattolico e anche dalla sua specifica adesione
laica al Benedettismo, si occupo’ di portare in salvo i tesori
dell’Abbazia di Montecassino, su una carovana di automezzi militari
che depositò in Vaticano le preziose testimonianza esistenti nella
Abbazia che sarebbe stata distrutta dagli Alleati nel febbraio 1944.
Un solo autocarro non si fermò a Roma, ma proseguì per Berlino dove
lasciò gli oggetti che trasportava nella residenza di Hermann Goering,
rimasto famoso per essere diventato un accanito collezionista di opere
d’arte trafugate dalle truppe tedesche nei vari teatri di guerra, tra
i quali l’Italia. E sotto altri e contrari aspetti qui si accenna al
ricordo del diplomatico italiano Rodolfo Siviero, che fingendosi
fedelissimo del fascismo e del nazismo, operò in Germania e in Italia
per sottrarre alla rapina tedesca opere d’arte in Toscana e in altre
zone.
I libri sono stati una delle passioni di Hitler (pur avendo ordinato
il rogo di molti volumi).Ma anche le truppe alleate, e in particolare
quelle americane non hanno rinunciato al “diritto di preda” e quelle
che operarono a Minturno e dintorni, lungo la Linea Gustav, finirono
per appropriarsi di un consistente numero di libri dal convento della
biblioteca della Chiesa di San Francesco.
La vicenda è tornata di attualità quando la diplomazia italiana e il
reparto tutela del Patrimonio Artistico dei Carabinieri d’Italia sono
riusciti a rintracciare alcuni di quei libri e a farseli riconsegnare
secondo gli accordi diplomatici in vigore. La stessa vicenda è stata
recentemente ricordata in un articolo di Giulia Villoresi per Media
Monitoring del 22 aprile 2022., in occasione della Giornata del
Libro. La notizia proviene dal nipote di un soldato combattente sul
fronte della Gustav, area di Minturno, che nell’ottobre del 1943 (ma
forse è più probabile ritenere che sia stato nella primavera del 1944)
prelevò otto preziosi libri antichi dalla chiesa di San Francesco.
Quel diligente nipote raccontò di suo nonno che aveva trovato nella
chiesa i volumi e che prelevò come souvenir bellico, portandoli con sé
in Patria. Intanto, rendiamo omaggio al soldato che si interessò ai
libri e non a qualche altra cosa di meno duraturo valore. E poi
rendiamo onore al nipote (manca il nome) che si fece tramite con la
Fondazione Foundation MM (Monument’s Men) per restituire i volumi. La
restituzione, racconta il nipote, era stata un pensiero fisso del
nonno, che però non sapeva a chi rivolgersi fino a che non venne in
proiezione Monument’s Men e la conoscenza della relativa Fondazione.
Poi scattano insoliti meccanismi: la Fondazione contatta l’Ambasciata
Italiana e i libri vengono riconsegnai alle autorità Italiane che in
breve tempo li fanno giungere a Minturno e alla Chiesa di San
Francesco dalla quale furono prelevati. Di più non riesco a
raccontare, perché mi mancano le notizie che, comunque, possono essere
arricchite in breve attraverso la Foundation MM. E’ quanto ci si
augura, per completare questa storia di un recupero prestigioso e
generoso, piccolo ma positivo dettaglio della Seconda guerra mondiale
combattuta in terra pontino-aurunca.