23 Giugno, 2023 - Nessun Commento

La bonifica dopo la bonifica

Pur essendo amico di Damiano Coletta, confesso di non essere stato sempre tenero con lui nel giudicare la sua attività di Capo dell’Amministrazione Comunale di Latina. Ho rimproverato all’amico Damiano (tale lo considero tuttora) non tanto la mancanza di idee e di iniziative, quanto la mancanza di autorità di un Capo verso i suoi Collaboratori. Un Capo sconta sempre gli errori dei suoi Collaboratori, e ne sconta di più la pigrizia o la mancanza di idee.
Io conosco poco la struttura organizzativa del Comune di Latina, ma ho capito che non sempre si opera sulla base di un crono-programma, specialmente nelle cose di ordinaria amministrazione. Capitò, a suo tempo, anche a Nino Corona, ottimo politico, meno amministratore, tanto che un giorno, quando facevo il giornalista, titolai un articolo su Latina definendola “città sciatta e sporca”, Lui non se la prese più di tanto. In fondo chi ero io che mi permettevo di criticarlo? Ma io ero un amico critico di Nino Corona, ma Nino a volte giocava, come quando fece affiggere in Città manifesti con su scritto che si sarebbe istituito il Vigile-di-Quartiere, una presenza concreta, diligente, capace di rilevare le falle e suggerire i rimedi. Ma soprattutto di vigilare. Oggi a Latina non si vede un vigile in giro. E sapete come si circola nella nostra Città. E sapete che nessuno segnala nulla e on c’è un “piano B” per procurarsi Consiglieri comunali e impiegati diligenti che si accorgano dei vuoti e si adoperino per colmarli.

Basti pensare che da tre mesi c’è un leccio adulto troncato alla base e appoggiato alla cancellata del Tribunale, lato via Triboniano. CHissà cosa si aspetta per rimuoverlo? E, sempre a via Triboniano, alla fine del marciapiede destro, diversi mesi fa è crollato tutto l‘intonaco di un balconcino. Nessuno si è mai scomodato a rimuoverlo né a controllare se vi sia il rischio di altri crolli. Provare per credere.

Ora Damiano Coletta ha ceduto alla dottoressa-Sindaca Matilde Celentano (la malattia di Latina è attestata dal fatto che gli ultimi due sindaci sono valenti medici), alla quale spetta di fare quello che non è stato fatto. A cominciare dal famoso sfalcio delle aiuole e delle erbe che infestano tutte le strade di Latina. Si potrebbe dire. Ma è l’ultimo dei problemi. Pensiamo alla metropolitana, ai piani particolareggiati (ahi, ahi, ahi…), alle strade piene di buche che battono quelle di Roma. Tutto giusto, ma le erbe vanno sfalciate. La sindaca Celentano ha chiesto aiuto ai contadini e agli agricoltori del territorio per essere aiutata a sfalciare le erbe. Ma le erbe non sono state sfalciate, e sono cresciute di metri, come si può vedere da questa fotografia. Una bella idea fare intervenire coloni, imprenditori agricoli, braccianti a tagliare erbe nella città bonificata. E’ una nuova bonifica. E tutto ciò è bello e romantico. Ma di questi tempi gli operatori agricoli debbono pensare ai loro campi dai quali traggono reddito, altro che erbe da sfalciare nel centro di Latina. La seconda bonifica deve attendere i suoi tempi. Anche questi tempi sono trascorsi. Tutto ciò è comprensibile, ma c’è un vecchio proverbio che dice: non vendere la pelle dell’orso prima che tu l’abbia messo fuori combattimento. Aspettiamo il K.O. dalla dottoressa Celentano.

13 Giugno, 2023 - Nessun Commento

ARCHIVISSIMA 2023

La Fondazione Camillo Caetani partecipa all’edizione di Archivissima –
Il festival degli Archivi – con il video

CARNET DE VOYAGE
Diario di viaggio di Leone Caetani

di Idalberto Fei, con Paolo Minnielli e Doriana Chierici, musica di
Rafael Casado,
E’ intervenuto Massimiliano Tortora.
Il video di Riccardo Musacchio & Alessandro Fucilla verrà trasmesso
dal 9 giugno 2023 alle 19.00 sui canali social della Fondazione

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Fondazione Camillo Caetani

Palazzo Caetani

Via delle Botteghe Oscure, 32 Roma

11 Maggio, 2023 - Nessun Commento

FORMIA-GAETA: SVILUPPO “SOSTENIBILE” DI UN MARE QUASI INSOSTENIBILE

Ho trovato il titolo su Il Messaggero di Latina dell’11 maggio 2023:
“Quarantesimo forum della costa, il Golfo punta su economia
sostenibile”. Mi sembra di sognare. Prima di questo (se la cifra è
esatta) vi sono stati altri 39 forum della costa, sotto il patrocinio
del Rotary Club e del Rotaract Formia-Gaeta, si è esaminato e discusso
di economia del mare. Proposito indubbiamente commendevole. E’ vero
che riguarda la costa del Tirreno, da quello ligure a quello laziale
(S.E.O), ma, appunto c’è dentro quello laziale, e Gaeta e Formia si
trovano nel Lazio e nel Tirreno laziale. Il forum ha deciso che
l’economia prossima ventura dovrà contare su una “economia
sostenibile”. La parola ”sostenibilità” (la prendo da Wikipedia) “è la
caratteristica di un processo o di uno stato che può essere mantenuto
a un certo livello indefinitamente. In ambito ambientale, economico e
sociale, essa è il processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento
delle risorse, il piano degli investimenti, l’orientamento dello
sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono tutti in
sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di far
fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell’uomo.” La definizione è
molto lunga e tecnicamente valida. Significa che i cambiamenti
dell’ambiente in cui si vive e si lavora dovranno avvenire nel
rispetto della “compatibilità”, ossia senza fare guasti destinati a
far scomparire le risorse esistenti o a danneggiarle in modo pressoché
irreparabile. A mio avviso, parlare dopo 40 anni di sostenibilità
delle aree costiere del Lazio e in particolare del Golfo di Gaeta è un
ossimoro, ossia una contraddictio in terminis. Come si può ancora
parlare di sostenibilità dopo aver istallato una raffineria di petroli
che è divenuta un deposito di petroli (bel bersaglio!), un campo-boe,
anche se praticamente dismesso, un Consorzio per lo sviluppo
industriale (in riva al mare); dopo aver costruito un porto
commerciale che, giustamente, segue il suo programma di sviluppo, ma
occupa territorio e crea non-compatibilità con esso; dopo avere
agevolato una urbanizzazione che ha preso possesso anche della
montagna retrostante e sta cominciando a produrre i suoi effetti
distruttivi (vedi disastro idrico, v. allagamento di parte di
Castellone)? Come si può seriamente parlare di sviluppo sostenibile,
dopo aver occupato una bella fetta di mare con impianti per la
coltivazione delle cozze e dopo aver scampato a un campo di
allevamento di tonni solo grazie a una polemica sui giornali?

Il Rotary fa bene a organizzare. Quello che manca è la materia prima
da organizzare. Un vero peccato.

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