23 Agosto, 2021 - 1 Commento

UNA GUIDA ALLA SCOPERTA DELLA CHIESA DI S. ERASMO A FORMIA

erasmoDopo il prezioso libro dedicato alcuni anni fa alla storia degli scavi nella Chiesa di Sant’Erasmo, nel quartiere storico di Castellone a Formia, l’ex parroco don Antonio Punzo e il ricercatore prof Antonio G. Miele hanno dedicato una nuova fatica libraria alla  antica Chiesa votata al martire e protettore di Formia e Gaeta. Più che un racconto storico, si tratta – come gli Autori stessi la chiamano – di una vera e propria “guida storica, artistica, archeologica”, che aiuta il visitatore a riconoscere i segni che chi operò nell’edificio sacro come reggitore e come operatore artistico ha lasciato e sono tuttora riconoscibili. La complessità delle vicende storiche vissute e spesso sofferte dal tempio cristiano è, difatti, espressa nelle reliquie edilizie e artistiche che si aprono lungo la navata dominante e nelle navatelle laterali. Iscrizioni, resti edilizi, antichi ambienti che subirono nel tempo trasformazioni, vengono illustrati al visitatore attraverso questa guida che li aiuta a identificare e riconoscere questi segnali spiegandone la nascita, la funzione, le modifiche attraverso i tempi e lo stato di conservazione attuale.I due Autori festeggiano questa comunanza culturale nel modo più intelligente, informato ed esposto con semplicità, pur senza rinunciare al rigore degli studiosi. La loro Guida diventa, così, uno strumento prezioso per riconoscere segni, simboli, ambienti, dipinti, tracce non ancora riportate del tutto alla luce e, soprattutto,compiono un autentico gesto di pietas religiosa ed artistica segnalando a chi sovrintende alla difesa del patrimonio storico-culturale della città di Formia la necessità che si riprenda a dedicare attenzione a questa preziosa ed antica reliquia edilizia, troppo spesso e troppo a lungo abbandonata. E’, dunque, opera di conoscenza culturale e nello stesso tempo di esortazione civica il lavoro di don Antonio Punzo e del professore Antonio G. Miele, che ha meritato una solenne presentazione, ma che ancor più meriterebbe di essere ampiamente conosciuto con l’aiuto del Comune e delle Scuola.

1 Commento

  • Spero che la guida abbia pubblicato i risultati degli scavi condotti dal 1970 al 1976 dal domenicano P. Jiri Vesely e dall’archeologia francese Martin Delahye.

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