LATINA, CITTA’ DOVE IL TRAFFICO E’ UNA MALEDIZIONE. PERICOLOSA.
Latina, città impossibile. Era nata per essere percorsa in bicicletta, ma oggi andare in bicicletta è un azzardo. E’ un pericolo che incombe costantemente. Forse venti o trenta anni fa ci fu un’Amministrazione che collocò alcune “rastrelliere” per parcheggiare le bici. E altre ne sono state messe negli ultimi cinque anni, soprattutto davanti agli uffici pubblici. Sono rimaste inutilizzate. La gente si è disabituata alla bici. Ma il Comune continua a spendere (inutilmente) soldi per convincere i suoi cittadini a muoversi in città con la bici. Ha realizzato un pezzo di
pista ciclabile urbana che nessuno percorre (anche perché spesso usata come parcheggio dalle auto, come nella foto scattata in Via Cattaneo). A parte i segnalimite, che i ragazzi di 13-18 anni continuano a calpestare con una proterva volontà distruttiva, al punto che ce ne è rimasto solo qualcuno in centro. Ora il Comune sta realizzando un altro tratto di ciclabile, impegnando piazza del Quadrato. In questo modo continua a sperare di convincere i suoi cittadini, ma i cittadini continuano ad andare in macchina e si lamentano che il Comune, facendo ciclabili, sottragga spazio agli scarsi parcheggi urbani.
A questo proposito, in città si sta notando una autentica invasione di auto. Ve ne sono migliaia che provengono dai paesi periferici (Lepini e città nuove): affluiscono negli uffici, vengono per i mega store che sono stati aperti. E occupano spazi insufficienti anche per i soli residenti fissi. Questi ultimi, a loro volta, si sono così imbolsiti
dopo il Covid (scusa universale per tutte le magagne umane) da non rinunciare alle loro auto neppure per fare a piedi dal Tribunale a piazza del Popolo. E la città rigurgita, letteralmente, di automobili fin dalle 9 del mattino. Le strade sono invase da auto in sosta per ore e ore, in ogni dove, occupando qualsiasi spazio, soprattutto quelli più vietati e pericolosi.
In questo sono aiutati dalla totale scomparsa dalle strade cittadine dei Vigili Urbani.
E la Città è affidata a se stessa e ai propri disordinati e scoordinati cittadini in automobile che hanno, ormai, acquistato un tale senso dell’impunità da commettere violazioni del Codice della Strada ogni volta che si muovono. I più numerosi conflitti con la buona Disciplina? Presto detto:
– Parcheggiare in tutti gli incroci stradali, ma proprio “sopra” tutti gli incroci stradali
– Parcheggiare sulle strisce pedonali (in particolare quelle di viale dello Statuto)
– Aprire lo sportello dopo aver parcheggiato, senza badare se sta venendo un’altra auto o un ciclista o un pedone
– Cambiare direzione di marcia senza usare le ”frecce”, gli indicatori di direzione
– Uscire dai parcheggi senza dare la precedenza e senza segnalare la propria uscita
– Ignorare la precedenza a chi attraversa sulle strisce pedonali (che spesso sono diventate invisibili a causa della mancata riverniciatura)
– “bruciare” il giallo del semaforo anche all’ultimo istante (e attraversare col rosso). Un tempo questa era una prerogativa degli automobilisti napoletani. Oggi è costume di tutti. Se ci fosse in servizio anche una minima parte dei “Poliziotti locali”, le casse comunali sarebbero sempre piene di soldi provenienti da contravvenzioni.
Ma si va avanti così. E se non vi va bene, arrangiatevi. E fatevi del male.