Archivio per Ottobre, 2021
7 Ottobre, 2021 - Nessun Commento

LA STRAGE DI TRIVIO DEL NOVEMBRE 1943: UNA NUOVA TESTIMONIANZA “ESTERNA”

Il 26 novembre del 1943 veniva consumata sulla montagna di Formia quella che ormai viene comunemente chiamata “strage della Costarella”.
Vi rimasero uccisi otto uomini  che avevano tentato di sottrarsi al reclutamento obbligatorio della Flak, fuggendo sull’erta alle spalle di Trivio e Maranola Inseguiti, catturati  e radunati su uno slargo gli otto sfortunati fuggitivi vennero assassinati a colpi di mitraglietta. Circa l’unità germanica che si rese responsabile della strage, lo storico tedesco Lutz Klinkhammer, dell’Ufficio Storico Germanico di Roma ritiene, consultando il data base dell’Istituto, che a sparare furono i soldati della Wehrmacht e non le SS (almeno per una volta). Klinkhammer, in una lettera a Lorenzo Tonioli , scrive testualmente: “ Il database dell’Istituto sulla presenza militare
tedesca in Italia non è completo, però mi sembra abbastanza improbabile una presenza (a Formia e Trivio, n.d.r.) delle SS armate, visto che la banca dati registra non solo la 1a Batteria del 49° Reggimento Flak e la 90ma divisione granatieri corazzati, ma soprattutto la 94ma divisione di fanteria che era presente anche a Trivio e a Maranola. Quindi mi pare abbastanza plausibile che fosse quella unità (la 94°, n.d.r.) ad effettuare il rastrellamento degli uomini da adibire al lavoro coatto in Germania e la conseguente strage di quelli che cercarono di sfuggire all’arresto”.

Acquisite ormai queste notizie, è capitato, sempre grazie a Lorenzo Tonioli, di imbattersi in un articolo sul giornale “Il Quotidiano” del 19 settembre scorso, che racconta di un marinaio italiano che ebbe a trovarsi sbandato subito dopo l’8 settembre 1943 (proclamazione dell’armistizio dell’Italia con le Forze Alleate).  Si tratta di Nicola Chiusano, nato a Montella (Avellino), che fu partecipe di diverse disavventure post-armistizio, e che fu testimone di diversi avvenimenti. Chiusano è morto nel 2013, ma ha avuto il tempo anche di ricordare di essere stato presente alla strage di Trivio (Formia) o della Costarella, di cui ricorda tutti i nomi degli assassinati. Nella
sua marcia di avvicinamento al suo paese, Montella, l’irpino reca sostanzialmente questa testimonianza, ma essa vale – se pure ce ne fosse stato bisogno – a confermare con gli occhi di un “esterno” la  effettività dell’eccidio strage e delle circostanze in cui esso maturò, al di là e al di fuori di eventuali (e mai dimostrate) esagerazioni o di equivoci sulle cause. La testimonianza riportata da “Il Quotidiano” proviene dall’Archivio storico di Benedetto Petrone, tale riportato dal giornale.

3 Ottobre, 2021 - Nessun Commento

EVVIVA I VACCINI

WhatsApp Image 2021-10-01 at 10.44.46Sono stato tra i primi a ricevere la terza dose del vaccino anti Covid 19. Le prime due le ricevetti a Formia, questa al grande Hub della ex Rossi Sud. Convocato alle ore 8, chiamato alla inoculazione una trentina di minuti dopo. Tutto perfetto, la Croce Rossa ha accumulato un altro merito (non per me, ma per le migliaia di persone che come me hanno ricevuta la terza dose). C’è stata qualche lieve sbavatura, ma parlare di sbavature a noi Italiani equivale ad appuntare una medaglia al valore.
Grazie alla Regione Lazio (la più rapida e perfetta e partire con le terze dosi), grazie alla Asl di Latina, grazie alla Croce Rossa e grazie ai volontari civili che si sono sottomessi alle grida, alle proteste, alle recriminazioni di noi Italiani, in fila, ma incapaci di rispettare la fila. Noi vogliamo sapere tutto e subito. Con impazienza. E non perdoniamo le sbavature. Soprattutto, non le perdoniamo a bassa voce. E nelle altre Regioni aspettano ancora di essere convocati.

 

3 Ottobre, 2021 - Nessun Commento

LA CLASSE DI SALVINI

WhatsApp Image 2021-10-03 at 10.37.15Matteo Salvini (quello della Lega) ha donato a Latina il privilegio della sua presenza elettorale. E lui, con la classe che lo contraddistingue (ricordate la citofonata di Bologna a una persona che non conosceva e di cui non sapeva nulla: “Scusi, lei  spaccia?”), con quella classe ha dichiarato ai suoi ascoltatori:

“Calenda passa il suo tempo a Roma, ai Parioli, mentre io sto a Latina”. Forse, nel suo linguaggio, voleva essere un atto di cortesia: regalare ai rurali pontini la sua augusta presenza. E invece c’è qualcuno che l’ha presa male. “Ma ti pare corretto paragonare il deprecato Calenda che frequenta i luoghi buoni di Roma, mentre lui sceglie Latina, come se Latina fosse fatta di poveracci, di meschini, di diseredati, di emarginati , insomma, di rurali pontini, bonificatori sì, ma rurali? Mi sento offeso e gli tolgo il mio voto.

Così impara a parlare”. Cosa, quest’ultima, assai problematica, se facciamo quell’altro raffronto, tra lo sconosciuto bolognese citofonato da lui e il suo amico Morisi “che ha sbagliato, ma merita tutto il suo aiuto”. Se ne sono accorti anche i suoi compagni di partito.

 

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