LE BOLLETTE DI ACQUALATINA
UNA MISTERIOSA CRESCITA
L’acqua potrà anche mancare. La crisi idrica potrà anche imperversare. Quello che non mancherà è la “bolletta” dell’acqua. Che diventa sempre più misteriosa, nel lievitare della somma che fa il totale da pagare. E noi del Nord provincia siamo già fortunati, perché nel Sud provincia, dove hanno massacrato le sorgenti (vedi Mazzoccolo a Formia) e dove le “formae”, i ruscelli carsici, continuano a scaricare acqua ottima a mare, nel sud provincia, dicevo, sono a regime bellico. L’acqua si stacca la sera e si riattiva al mattino. Durante la notte è vietato bere e lavarsi. Ma naturalmente si fa la riserva la sera, quando il consumo aumenta e forse annulla il risparmio notturno. Ma sono numeri e naturalmente a sbagliare siamo noi. A Roma, però, hanno deciso di chiudere i “nasoni” le famose fontanelle, da noi le fontanelle continuano a sprecare acqua. E veniamo al caso del sottoscritto: unità familiare due persone, consumi normali. Stavolta mi è arrivata una “botta” da 181 euro. Per due persone. Leggo i numeri: quota fissa /chissà poi perché, se io pago a consumo) euro 27 (arrotondo); acquedotto (che significa? consumo? e allora chiamiamolo così!) euro 110; fognatura e depurazione 26 euro (ma come si determina e chi controlla?); circa 2 euro per un misterioso U1 per acqua, fogna e depurazione; altri 49 euro per “compensazioni pregresse” per acqua, fogna e depurazione (e sono così tre partite per le stesse tre voci: ma nessuno spiega a cosa si riferiscono queste compensazioni, neppure il foglio excel che è “compiegato” alla bolletta); altra misteriosa “voce” è riferita a “addebit/crediti diversi”: mi si chiedono 00,1, ma la modestissima entità della cifra non tragga in inganno: l’importante è che ci sia la “voce”, che invece dovrebbe chiamarsi “arrotondamenti”); altri quasi 17 euro per l’Iva su un alimento vitale come l’acqua, una specie di tassa sulla sopravvivenza, pari al 10% (ma qui Acqualatina non c’entra, c’entra il Governo, che non deve tassare l’acqua, dopo averla affidata commercialmente ai privati, malgrado un referendum abbia cassato quell’affidamento). Totale, 181 euro, di saldo. Che dovrò pagare, perché chi ha un’utenza deve pagare. Ma i dubbi mi affliggono, soprattutto se vado a riguardare le passate “bollette” che mi chiedevano un massimo di 40 euro fino a poco tempo fa. E da allora a oggi l’inflazione è stata pari quasi a zero. E gli scompensi idrici sono rimasti gli stessi. Nessuno spiega. Ma ci annunciano che tra poco Acqualatina potrebbe passare all’Acea, e il diritto alla protesta si allontanerebbe ancora di più, nei meandri romani. Gesù., fate luce. Anzi, fate acqua.