Una polemichetta ormai superata
ISOLE PONZIANE O ISOLE PONTINE
Un amico, Paolo Iannuccelli, appassionato di storie dell’ Arcipelago Pontino (o Ponziano, come un tempo si chiamava, che comprende le isole-Comune di Ponza e Ventotene) ripropone una polemichetta linguistica, che ritenevamo superata dai tempi. Quei gioielli di isole come debbono essere chiamate: col nome di Isole Ponziane, come scriveva nella metà dell’ Ottocento il ponzese Giuseppe Tricoli; o Pontine, come da oltre sessanta-settanta anni anni scrivono giornali, riviste, filmati e tutta la pubblicità turistica che le ha rese celebri insieme al loro mare trasparente, ai colori che entusiasmarono anche Norman Douglas, le splendide cale e spiaggette e faraglioni e picchi e punte?
Scrive Iannuccelli, che polemizza con gran garbo e merita altrettanto rispetto: “Ponziani o pontini, isole ponziane o isole pontine?”. Rispondo che non mi sognerei mai di chiamare “Ponziani” i “Ponzesi”, così come non mi sognerei mai di chiamare “Ponziani” i “Ventotenesi”. E, comunque, i nomi sono “fatti”, sia nel senso che sono realtà, sia nel senso che vengono fatti, attraverso l’ uso comune. Iannuccelli scrive un lungo articolo su “ParvaPolis” (cercare nel web). Io mi debbo accontentare di meno spazio. Perché proprio io? Perché proprio io sono tirato in ballo avendo sempre chiamato le isole come Pontine, ed essendo, perciò, additato alla pubblica riprovazione come “autore” di quel nome per averlo usato in centinaia di migliaia di opuscoli turistici e di pubblicazioni turistiche. E come me alcune migliaia di giornalisti, di cronisti, di cinematografari, tutta gente che ha una qualche confidenza con le parole. Iannuccelli argomenta che “queste isole, posizionate di fronte al meraviglioso golfo di Gaeta, non hanno niente in comune con il termine Pontino o Agro Pontino o Paludi Pontine”. Ma, a parte che esse sono posizionate davanti all’ arco marittimo Terracina-Circeo (basta guardare la mappa nautica e misurare le miglia marine dalla costa), nulla viene portato a sostegno della vecchia denominazione difesa (Ponziano-a), se non la tradizione antica; ma altrettanto nulla viene portato come dimostrativo contro la denominazione Pontine, che io mi limito a basare sulla constatazione dell’ uso comune che di quel nome si fa da diverse decine di anni. In altri termini, la mia tesi è che la lingua evolve ed anche la toponomastica. Se così non fosse, l’ Italia dovremmo chiamarla Enotria o Esperia o Ausonia; la Sicilia, Trinacria; il Lazio, Etruria; la cittadina di Esperia, Roccaguglielma; Monte San Biagio, Monticelli; e Formia sarebbe ancora Mola di Gaeta e Castellone. E che ne direste se andassimo a “passare le acque” ad Anticoli di Campagna anziché nella celebre Fiuggi; o se volessimo fare un’ escursione sui monti Lepini o Ausoni o Aurunci, dicessimo: andiamo sui Monti Volsci; o se, parlando della moderna Minturno-Scauri, continuassimo – nel linguaggio ufficiale – a chiamarla Traetto, come pure alcuni abitanti ancora la chiamano, con un nome che appartiene alla storia, non all’ oggi; o se la bella cittadina di Borgorose (Rieti) la chiamassimo Borgocollefegato, come si chiamava fino ad alcuni decenni fa; o se chiamassimo Milano col nome nobile, ma trapassato di Mediolanum (la banca ci perdoni); o Bologna come Bononia; o Priverno come Piperno; o Campoverde come Campomorto? Il vocabolario, anche toponomastico, evolve con gli anni. Certo, le nostalgie non vanno represse, ma solo comprese. Oltre tutto, mentre io azzardo una tesi – discutibile, ma esistente – che vede la parola ponz-iano come avente radice comune con pont-us, ossia mare – neppure un’ argomentazione scientifica o una spiegazione o di provenienza radicale viene opposta dall’ altra parte. Infine: il Comune di Ventotene ha votato alcuni anni fa una delibera con la quale rifiuta di essere chiamata isola “ponziana”. Che altro dire. So di dispiacere a Paolo Iannuccelli, ma lui avrà certamente spirito per accettare il mio dissenso; come so di dispiacere a molti amici ponzesi, che sostengono la stessa tesi che a lungo mi ha diviso dall’ indimenticato Ernesto Prudente, appassionato di Ponza e delle Ponziane. Ma io, forse sbagliando, seguo i tempi che viviamo e che chiamano le ex Isole Lipari col nome di Isole Eolie (che è anche molto bello). E le ex Ponziane col nome di Pontine. Così come, ormai, è divenuto comune chiamare anche l’ estremo lembo sud della provincia di Latina (gli Aurunci) col nuovo deprecato ma ormai usato da tutti con lo aggettivo toponomastico di Pontino. Amen.