20 Agosto, 2014 - Nessun Commento

MARE NON BALNEABILE E CAMPIONAMENTI
UNA IMMAGINE SPESSO DISTORTA

AREA NOSTRALATINA – Goletta Verde di Legambiente è stata spesso al centro delle critiche più che dei pur meritati elogi. Con i campionamenti delle acque balneabili fatto durante la stagione del turismo, dei bagni, delle vacanze non aggiunge certo punti alla graduatoria delle eccellenze nell’ospitalità del Paese. Nel 2014 non è stato diversamente. Qui interessa il Lazio, che lungo i suoi oltre 300 km. di costa ha denunciato un 75% di prelievi sfavorevoli. A dirla così, brutalmente, sembrerebbe che ben 225 km di mare costiero siano infrequentabili. Il che, ovviamente, non è. A dirla In tutta franchezza, questo modo di comunicare è fuorviante per qualche buon motivo, Ad esempio: i prelievi lungo gli ottomila km di costa italiana sono stati 124, forse un po’ ristretti, tenuto conto della sua grande varietà. Inoltre, Legambiente dichiara che la maggior parte dei suoi prelievi sono stati eseguiti alle foci di fiumi e canali o presso porti e scarichi, Ora, il legislatore italiano fin dagli anni Venti del Novecento ha dichiarato non balneabili le foci dei fiumi e gli specchi acquei portuali, per ragioni che erano facilmente intuibili all’epoca e che lo sono ancor più oggi. I fiumi non sempre sono immagine di una risorsa ricca; a volte essi sono anche il veicolo di immondizie prodotte altrove rispetto al mare, soprattutto da Comuni interni, e dal costume (cattivo) di chi vive lungo gli estesi tratti di campagna che essi percorrono di affidare alla loro corrente il servizio di smaltimento dei rifiuti non assicurato da chi dovrebbe provvedervi. Beh? e allora? E allora questo significa che, non essendo stata abrogata l’antica legge, il problema è innanzitutto di non affidare a quei prelievi, che sono sospetti per definizione legislativa, il compito di dare l’immagine della rispettabilità balneare dell’Italia. E’ una partita persa in partenza, perché si sa che là ci sono le cose peggiori. E non pare giusto che quell’immagine complessiva si formi da quelle che, in fondo, sono eccezioni. Altro, invece, è considerare l’inadempienza di Comuni, enti pubblici, società di servizi, private o partecipate, che sono una nota riserva di caccia all’euro soprattutto per i partiti – e soprattutto per qualche partito – e che non vengono ricondotti alla ragione, continuando a succhiare denaro ai contribuenti senza dare i risultati che sono obbligati a dare. Proviamo a cambiare comunicazione, per non raddoppiare il danno a chi lavora e vive di turismo. Almeno d’estate.

 

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