UNA ROTONDA SUL MARE
Fred Bongusto non ha nulla a che fare con questa rotonda. Essa, peraltro, non si trova proprio sul mare, ma a poche centinaia di metri, in località Borgo Sabotino di Latina, olim Littoria. Non c’ entra neppure il buon gusto, perché questa storia ne ha molto poco. E probabilmente non incontrerà neppure l’ applauso dei diretti interessati, che sono i familiari della persona divenuta destinataria di una targa toponomastica. Forse avrebbero preferito una via o una piazza, piuttosto che una rotonda destinata ad essere presa in giro per poterla superare. E quanti saranno gli automobilisti che per leggere la targa rinunceranno a guardare la strada, col rischio di un incidente
E non è finita, perché c’ è anche da considerare che chi ha deciso il tutto non è il vero presidente di un Ente che tecnicamente è in via di liquidazione, perché è destinato a non esistere più (non ha potuto rinnovare i suoi rappresentanti nelle recenti elezioni). E il fatto che la “prorogatio” abbia formalmente fatti salvi i poteri di toponomastica non migliora la situazione di un provvedimento assunto da una sola persona, rappresentante di un Ente che non ha più poteri “veri”, ma che ha adoperato quei non-poteri per battezzare una rotonda sul mare che ricade nel territorio di un Comune capoluogo, che è l unico ad avere diritto a battezzare i suoi luoghi. Insomma, anche il Sindaco di Latina, avvocato Di Giorgi viene tirato per i capelli (absit injuria…) da questa storia di nostalgie personali e private con suo probabile imbarazzo. Chissà se chiederà spiegazioni di quella iniziativa, che apre una falla nel sistema delle competenze. Chi potrà negare al Cotral di battezzare la stazione autolinee, o al Tribunale di ribattezzare gli spazi antistanti l’ edificio, e così via.
Tutto questo perché a Latina le nostalgie non finiscono mai: è stato rievocato dopo 70 anni un nome che la storia aveva cancellato, ridando ai “giardinetti” (il parco di tutti) il nome di un certo Arnaldo Mussolini, il cui unico “merito” era quello di chiamarsi con lo stesso cognome del fratello. Credo che in imbarazzo ci sia anche il povero Giorgio Almirante, il quale per Latina ci è passato forse qualche volta, ma che non avrebbe dovuto essere disturbato usando il suo nome per ribattezzare una rotonda stradale, rievocando una canzone del 1963, quando Fred Bongusto tirò fuori dal suo geniaccio quella che forse è una delle sue migliori canzoni.