UNA PROVINCIA “STREGATA”
VENTOTENE – Dopo il bel romanzo di Antonio Pennacchi, Canale Mussolini, vincitore del Premio Strega 2010, il territorio della provincia di Latina rimbalza ancora una volta nelle parole di un altro Premio Strega, appena proclamato, Walter Siti (Resistere non serve a niente, Rizzoli, 2013). Siti si occupa di questo territorio in un lungo racconto apparso su Il Sole24Ore, edizione Domenica 7 luglio 2013, dal titolo Se non fai il bravo ti mando a Ventotene. A parte il piccolo e perdonabilissimo abbaglio presente proprio in quel titolo (la vera e vecchia minaccia si riferiva alla Gaeta della prigione militare> “Ti mando a Gaeta!” significava andare a passare un po’ di tempo nel carcere duro del castello angioino/aragonese, fortunatamente riscattato almeno a quella brutta fama) Walter Siti immagina di dover scrivere/inventare un racconto stando sulla bella isola tirrenica, madre involontaria ma effettiva del Manifesto per un’Europa libera e unita (il Manifesto di Ventotene, appunto) di Altiero Spinelli e compagni di confino. E un po’ affidandosi alla sua qualità di scrittore, un po’ alla fantasia di inventore costruisce un trasognato racconto notturno lungo le stradine ventotenesi, in un giorno d’estate, anzi in una notte illuminata dalla luna, nella quale il paesaggio scorre tra magie di ambienti, evocazioni della rudezza e della fragilità vulcanica, inseguimento di un’invenzione che fatica ad emergere, ricerca del realismo con quella abusiva discesa (e ancora più con quella faticosa risalita) lungo lo scoscendimento franoso di Cala Rossano, alla ricerca della quiete e della pacata rudezza di un ambiente, dal quale ritorna alla realtà con l’incontro finale di una bella ma scostante “maga”. Un ambientamento è]sempre testimonianza di non indifferenza (perché non contestualizzare quel trasognamento a Panarea o all’Asinara, ad esempio?), del che la provincia di Latina, ancorché prossima alla cancellazione toponimica, deve essere grata a Walter Siti ed alla sua penna. Magari con l’acquisto del suo libro vincitore dell’ultimo “Strega”, cosa che ad uno scrittore e al suo editore sono sempre cosa grata.