21 Ottobre, 2014 - Nessun Commento

LA BELLA STAGIONE
DURA ANCORA
MA MANCANO MOLTI
OPERATORI TURISTICI

foto spiaggia generica Qualche settimana fa avevamo commentato su questo blog la decisione del Sindaco di Latina di chiedere la proroga della stagione turistica dal 30 settembre al 30 ottobre, per attenuare gli effetti negativi della cattiva estate meteorologica e sfruttare il bellissimo e caldo (afoso) e asciutto autunno che stiamo vivendo. La Regione aveva saggiamente aderito alla richiesta, per cui, ad oggi che scriviamo, manca poco più di una settimana alla chiusura della proroga. Ma intanto è accaduto qualcosa: il Sindaco aveva chiesto la famosa proroga per consentire agli operatori stagionali di tenere in piedi le loro attrezzature smontabili e sfruttare al massimo queste splendide giornate “estive” che ancora durano. Il tempo è stato tanto clemente che le spiagge di Latina, Sabaudia, Terracina, Sperlonga, Gaeta, Formia, Scauri sono ancora ben frequentate. Ma, nel frattempo, gli operatori che avrebbero dovuto (almeno a Latina) beneficiare della famosa proroga, hanno,invece, deciso di infischiarsene e di smantellare anzitempo chioschi e stabilimenti balneari. Signor Sindaco, è stata una fatica sprecata! Che, purtroppo, dimostra due cose: o che i nostri imprenditori turistici non sono poi così “imprenditivi”; oppure che, avendo guadagnato bei soldi durante la estate (e glielo auguriamo di cuore) sono del tutto disinteressati a prorogare il loro lavoro di 30 giorni. Alla faccia di chi dice che “bisogna dilatare la stagione turistica” per aumentare l’ economia del settore. A giudicare dai fatti, si tratta solo di slogan privi di sostanza.

20 Ottobre, 2014 - Nessun Commento

UNA PROVINCIA CON VOCAZIONE
DI SVERSATOIO GENERALE

discarica montelloSi è discusso a lungo su quale dovesse essere la vocazione della provincia di Latina. Nessuno ha avuto mai il coraggio di dirlo. Ora le cose cominciano a chiarirsi, alla luce dei fatti che si sono determinati o si stanno determinando sul territorio con la partecipazione di diversi soggetti e di diverse competenze. Il mistero vocazionale è stato chiarito: la vocazione della provincia di Latina è quella di sversatoio pubblico, o di raccoglitore di rifiuti altrui. È una cosa tanto avvilente e tanto puzzolente da spingere chi ne scrive a usare meno parole possibile. Quella impressione deriva, si diceva, da alcuni fatti, che si espongono nel loro ordine, senza commento:

1. la discarica di Borgo Montello, nata anni fa come ripiego e soluzione temporanea, che è divenuta col tempo una concorrente stabile e crescente della famigerata e romana Malagrotta. I cattivi odori non sono solo prodotti dai rifiuti che marciscono, ma anche dagli esiti di una bella e rapida inchiesta giudiziaria, conclusasi in questi giorni con sei persone indagate e arrestate per aver fatto sparire, attraverso manovre sui bilanci e rapporti con società-scatola o conniventi, qualcosa come 34 milioni di euro, che dovevano servire per bonificare la discarica, ed erano fondi pubblici. Fate voi i vostri commenti

2. dopo la chiusura di Malagrotta, Roma si è trovata nella incapacità di rimpiazzare la zona che è stata chiusa, Allora si è deciso di sversare una parte dei rifiuti romani in territorio di Aprilia, terza o quarta città del Lazio per popolazione, e già massacrata da quartieri abusivi, inquinamento e disordine. Avranno ragionato che alcune migliaia di tonnellate di immondizia in più non avrebbe fatto più male di quello che hanno fatto gli amministratori che hanno gestito il territorio

3. la terza circostanza viene dalla brillante idea di “salvare” un’ azienda chimica non già alimentando i mercati che dovrebbero assorbire i suoi prodotti, ma autorizzandola a intraprendere una nuova “mission” sociale, che consiste nel riciclare rifiuti liquidi definiti pericolosi, prodotti anche da altri stabilimenti chimici di tutto il Lazio, per un totale annuo di 34 mila tonnellate (riflettete su questo dato). Insomma, abbiamo salvato un’ azienda autorizzandola a trasformarsi da manifatturiera in produttrice di rifiuti, sia pure “recuperati”. L’ economia è anche fantasia.

20 Ottobre, 2014 - Nessun Commento

LA GIOVANE ELEONORA DELLA PENNA PRIMA “PRESIDENTA” DELLA PROVINCIA DI LATINA

eleonora della penna LATINA – E’ la prima volta in assoluto che una donna – e per di più molto giovane – assume la funzione di Presidente della Provincia di Latina. E’ stata eletta con il nuovo sistema di voti, attribuiti a sindaci e consiglieri provinciali. E’ anche la prima volta che si attua questa rivoluzione da quando, nel 1953, furono introdotti i Consigli Provinciali dopo la caduta del fascismo e la sconfitta bellica. Eleonora Della Penna è diventata “la Presidenta” provenendo dal Comune di Cisterna di Latina, del quale era Sindaco, a sua volta eletto una manciata di mesi fa. In quei pochi mesi ha deciso di “correre” per la prima poltrona al Comune, e subito dopo ha voluto impostare – da vera e “scafata” organizzatrice politica – i consensi necessari per arrivare al trionfo. Si è trattato di una elezione diversa dalle altre, combattuta non sui muri – rimasti vergini da manifesti elettorali-, ma nel chiuso delle segreterie e delle case di amici di avventura. Forse è stata la più “politica” delle elezioni, perché la volontà della gente non è stata richiesta. Ma questa è la matrice e la caratteristica delle elezioni di “secondo grado”. Da notare, invece, che questa elezione si è involontariamente trasformata in una mai dichiarata, ma pur sempre reale, battaglia tra il nord e il sud della provincia di Latina, spesso confrontatisi in nome di campanilismi di area più che di comune. Contro Eleonora Della Penna – cisternese e, quindi, “nordista” come si è detto – concorreva Cosmo Mitrano, sindaco di Gaeta, e quindi “sudista”. Ma non era tanto questo a segnare questa pacifica guerra di territorio, quanto il fatto che al centro del gioco era lo “strascico” della gestione di Armando Cusani, estromesso dalla sua carica di Presidente con una sospensione prefettizia conseguente ad una condanna penale per abuso edilizio. Cusani, per la verità, ha cercato in tutti i modi di rientrare, dopo che in Appello era stato dichiarato prescritto uno dei capi di imputazione, ma il Prefetto emesso un nuovo decreto di sospensione sulla base di una seconda condanna (che gli ha precluso di poter concorrere alla carica di “nuovo” presidente); e lui ha fatto ricorso al Tar, che ieri, sabato 18 ottobre, ha rigettato il ricorso e consolidato la elezione di Della Penna, e l’ uscita di scena di Cusani. Il quale, però, giocando le poche ore di “buco” concessegli dal problema delle notifiche, era riuscito a confezionare una serie di delibere e di assunzioni (all’ Agenzia per la Formazione) che rappresentano un’ eredità estrema ancora più scomoda per la Presidenta. Vedremo come andrà a finire questa vicenda, poco piacevole; e come, soprattutto, andrà a finire la dichiarata cancellazione della Provincia di Latina, troppo piccola per poter continuare ad essere Provincia, ma più popolata di Frosinone, che sopravviverà grazie a qualche migliaio di ettari in più di cui dispone. Anche se sono disabitati.

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