17 Luglio, 2015 - Nessun Commento

EUROPA: COME TI TRASFORMO LA BUONA MOZZARELLA IN UN IMPASTO DI POLVERE

Mozzarella.

 Altiero Spinelli, padre putativo della Europa libera e unita (è, per i pochi che non lo sanno, il principale pensatore e scrittore di quel “Manifesto per una Europa libera e unita” che si chiama anche “Manifesto di Ventotene”, l isola nella quale lo ha scritto con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni) si starà rivoltando nella sua tomba a sentire quel che sta succedendo nella “sua” Europa. La storia ci ha insegnato che infierire sulle Nazioni porta male: ricordiamoci che le origini della seconda guerra mondiale provengono da quella pace di Versailles nella quale Francio ed Inghilterra vollero distruggere la Germania imponendole sacrifici insostenibili, e che generarono il riarmo, il nazismo e la grande strage di milioni di uomini. Ricordiamoci che le due Germanie (RFT e DDR o RDT) si sono potute riunire grazie ad uno sforzo economico che ha riguardato, sì, la stessa Germania federale, ma che si è avvalso anche di generosi (e

Ricordiamoci che la Germania, con la “sua” guerra mondiale, ha provocato danni economici e umani a una quantità di Popoli e Paesi, inclusa la Grecia. Eppure come ci si sta comportando contro la Grecia: esattamente come Francia ed Inghilterra all’ epoca e Germania oggi. Ma questa è solo una considerazione, quella che ha generato il famoso referendum sul SI o NO (NAI e OKI) che sarà una pietra LA MOZZARELLA IN POLVERE. Ma non è solo questa l’ Europa che ci stanno imponendo politici e tecnocrati. C è anche l Europa di coloro che vogliono farci mangiare schifezze, trasformandole in cibi prelibati con una etichetta della CE. E così l’aranciata è “al gusto” di arancia, non “di” arancia; la cioccolata può essere fatta anche con il 10% di cacao (il resto potrebbe essere anche cemento e colla). Ed ora ci vogliono far mangiare la mozzarella  fatta con la polvere (di latte) anziché col latte. E chi è che produce il latte in polvere per fare la mozzarella di polvere: la Germania in particolare.

L Europa, la “nostra” Europa si è inventata il marchio di qualità e di tipicità dei cibi, noi dedichiamo una Expo Milano ai cibi e al (buon) mangiare, nascono scuole di chef, masterchef, juniorchef e altre frivolezze e l’ Europa come contribuisce: autorizzando la confezione di mozzarella fatta di polvere, che, col suo costo basso quanto la sua qualità, ammazzerà la mozzarella vera, la zootecnia, il commercio eccetera. Magari in cambio di mazzette rilasciate dalle lobbies dei finti produttori di cibi.

9 Luglio, 2015 - 1 Commento

LETTERA APERTA AI SIGNORI EDITORI

carattere Signori Editori di libri, giornali, riviste e di tutto quello che si riesce a leggere.

Io appartengo alla categoria di coloro che vengono definiti “buoni” o “forti” lettori. Porto alle Vostre Aziende i miei risparmi, Voi mi restituite il piacere della Lettura, parola che significa tante cose sulle quali ci intendiamo.

Ma il nostro rapporto non è simmetrico: tra me che acquisto e Voi che mi vendete, i prepotenti siete Voi. Eppure mi dovreste del rispetto, perché senza di me (anche) Voi non sopravvivereste. Mentre io, probabilmente, senza libri, giornali, riviste, sì. Soffrendo, ma stringendo i denti, sopravviverei. O farei ricorso a Editori più generosi.

Mi chiederete perché Vi sto scrivendo questa lettera che non leggerete mai. Vi rispondo in poche e sentite parole: perché non avete nessun rispetto per i Vostri lettori più anziani, che spesso sono le falangi dei Vostri lettori, coloro che garantiscono sopravvivenza alle Vostre Aziende, perché preferiscono una pagina di carta stampata ad una soap-opera, un libro ad un talk show, una buona rivista (ve ne sono ancora: punto di domanda) a Fox Crime.

In che modo si manifesta la Vostra irrispettosità verso i Vostri clienti è presto detto: usate caratteri sempre più piccoli (come si va a definire “corpo” un carattere di 4, 5, 6, 7, 8 punti non lo so); usate caratteri a bastoncino, sempre più sottili e invisibili, perché la eleganza grafica deve prevalere sulla leggibilità; usate spesso carta scadente, e che altrettanto spesso mal si accoppia con i caratteri che usate. E pubblicate preferibilmente tomi da 500 pagine a salire. Come se il peso di un libro fosse un criterio di qualità.

Due giornali, poi, si sono recentemente distinti per aver preferito la grafica alla leggibilità: La Repubblica e L Avvenire. Come si vede, la diversa impostazione politico-culturale dei giornali si annulla nel nome della grafica. Da quando hanno cambiato grafica sono diventati illeggibili (almeno per me, che mi limito a scorrerne i titoli, a costo di far torto ai miei Colleghi giornalisti che a quegli articoli hanno lavorato ).

I lettori di una certa età hanno bisogno di caratteri grandi, di buono spessore, impressi su carta che non rifletta. Mi chiedo come possano sfuggire queste banali regolette ai Signori Editori. Ci sarà qualcuno disposto a rispondere (punto di domanda).

E in attesa di risposta, invito i Signori Editori a fare un ripasso di buona stampa rileggendosi le “cinquecentine” di Aldo Pio Manuzio il Vecchio da Bassiano (del quale ricorre il 500° della morte) e di Johannes Gutenberg, inventore dei caratteri mobili dalla seconda metà del Quattrocento. Sono passati più di cinquecento anni per perdere il piacere di un buono e leggibile libro.

9 Giugno, 2015 - Nessun Commento

EUROPA MIGRAZIONE E VERGOGNA

la zattera della medusa

La zattera della Medusa di Gericault

Ma è proprio questa l’ Europa che aspettavamo? Quando Altiero Spinelli concepì, discusse e scrisse, insieme ad Ernesto Rossi e a Eugenio Colorni, Il “Manifesto per un’ Europa libera e unita”, aveva chiari davanti alla mente sia lo straordinario potenziale politico, economico, sociale di una federazione degli Stati Europei; sia le straordinarie difficoltà di giungere a quel risultato nelle condizioni in cui versava in quegli anni l Europa degli Stati. Era il 1941, l’ Italia era entrata in guerra da circa un anno e le forze dell’ Asse sembravano non trovare alcun ostacolo alla loro micidiale potenza, ai grandi risultati della “nuova guerra del blitz”, alla incapacità di difendersi in cui Francia e Inghilterra si erano fatte cogliere.

Era una scommessa destinata alla sconfitta, quella che i tre giovani politici, tutti confinati nella splendida e solitaria isola di Ventotene avevano concepito e si apprestavano a far circolare, tutto malgrado. Basterebbe andare a rileggere i documenti redatti dalla polizia confinaria, dalla Prefettura di Littoria, dal Ministero dell’ Interno per comprendere quanto fosse potente la macchina repressiva del fascismo mussoliniano, che lo scrittore-giornalista Joseph Roth (autore delle ironiche ed allarmate corrispondenze dall’ Italia fascista e dello splendido libro “Kapuzinenkirche”), aveva illustrato in tutti i suoi malati, ma efficienti dettagli.

Eppure, l’ utopia dell’ unità dell’ Europa finì per cominciare ad assumere le vesti del realismo, prima con i singoli trattati, poi con un coordinamento economico e finanziario che tuttavia non è mai riuscito a raggiungere la maturità del coordinamento politico. Paradossalmente, le diffidenze dei nazionalismi sopravvissuti, riprendeva fiato proprio nel momento in cui esso sembrava essere stato schiacciato dalla nasciti dell’ Unione Europea, del Parlamento e del massimo dei risultati coordinati ottenuti, Maastricht, Schenge e la Banca Centrale Europea.

Tutto questo per dire che, malgrado i lenti e faticosi progressi, l’ Europa “di tutti i giorni” è riuscita assai spesso a deludere, sopraffatta dalla grande potenza schierata in campo dalla iper-burocrazia, che ha marciato in direzione delle grandi lobbies, più che dei cittadini. Basti pensare ai grandi interessi tutelati per i gruppi produttivi a danno delle aziende di eccellenza nel campo genericamente alimentare.

Ma dove l’ egoismo di “questa” Europa si è sentito in tutta la sua allarmante ferocia e in tutta la sua mancanza di prospettive è stato nella gestione della crisi economica e, come riflesso di quella, nella gestione dell’ allerta Migrazione.

Intanto l’ Europa ha dimostrato alcune paurose lacune: ha dimenticato che i Popoli europei sono figli di un altra grande migrazione che millenni or sono ha trasformato il vecchio Continente in una ribalta paleontologica (siamo spesso figli dei migranti africani di quella gigantesca migrazione); ha dimenticato che per uno o due secoli si è fatta ricca depredando le materie prime e annientando lo sviluppo dei processi di crescita politica locale usando la tragica arma del colonialismo rozzo, prepotente, sanguinario; ha dimenticato che i poveri debbono essere aiutati a crescere in autonomia, non a diventare occasione di sprechi e di scialacquamenti attraverso aiuti “umanitari” che servivano solo a creare le prime ricchezze dei corrotti e dei mediatori dei fiumi di denaro erogati per non insegnare ai nuovi Africani a creare fabbriche e a imparare a pescare (per sintetizzare al massimo).

E ha dimenticato, la “religiosa” Europa del Cattolicesimo e della Riforma che i poveri non possono essere ignorati, perché vi sarà sempre un povero che batte alla porta.

E da chi viene il rifiuto di quei poveri che chiedono di essere aiutati: proprio dagli Stati di Europa che definiamo “più civili”, dai popoli del Centro Nord Europa, che un tempo erano essi stessi poveri e che sono diventati ricchi anche mercantilizzando le “occasioni africane” che oggi respingono, affidando alla sola Italia la soluzione di problemi che vanno affrontati cooperando tutti insieme. Se l’ Italia è la più grande “zattera di salvataggio” dei migranti marini, non si può pensare che solo su questa zattera possano risolversi i problemi. Tutto finirebbe come sulla tragica zattera della Medusa che Theodore Gericault dipinse simboleggiando in essa le conseguenze dell isolamento, della morte, della incapacità di aiutarsi.

Quanto alle orrende scelte politiche che alcune Regioni italiane in mano alla destra paranazista di Maroni, Zaia e Salvini stanno compiendo, meglio far calare un pietoso velo di silenzio. Più se ne parla e più vergogna se ne sente.

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