19 Agosto, 2016 - 1 Commento

INCONTRO RENZI, MERKEL, HOLLAND
A VENTOTENE IN NOME DELL’EUROPA

tomba spinelli

La tomba di Spinelli a Ventotene

 Il premier Matteo Renzi incontrerà lunedì 22 agosto nell’isola di Ventotene in provincia di Latina i colleghi capi del governo tedesco, Angela Merkel, e francesce Francois Hollande per un meeting trilaterale che dovrà rilanciare l’idea dell’Europa nata nel confino fascista dalle idee di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni. Il programma dell’incontro prevede anche una visita alla tomba nella quale riposano le ceneri del filosofo della politica italiano, che trascorse numerosi mesi della sua vita di giovane studioso antifascista nel confino di Ventotene. La tomba è fregiata dalle bandiere italiana ed europea e si trova nel piccolo cimitero dell’isola, su una collinetta che sorge a Punta Eolo, al di sopra delle rovine della grande villa romana che l’imperatore Augusto fece costruire per ospitarvi la figlia Giulia. Il sacello fu inaugurato il 7 giugno 1986, il giorno in cui le  ceneri di Spinelli vennero portate a Ventotene a bordo di una motonave della società Span, dalla moglie Ursula Hirschmann e dalla figlia Barbara. Ad accogliere le spoglie una manifestazione nel piazzale del porto, con l’allora sindaco Beniamino Verde e il Vice Presidente del Consiglio regionale del Lazio,. Gabriele Panizzi, poi deputato europeo. Lo stesso Panizzi trasportò a braccia la piccola cassa di legno contenente le ceneri di Spinelli fino al cimitero. La sera Spinelli fu ricordato nel corso di un seminario sull’Europa e i padri dell’Europeismo. Il Consiglio comunale di Ventotene aveva già conferito la cittadinanza onoraria a Spinelli con una delibera assunta il 1 novembre 1973.

12 Agosto, 2016 - Nessun Commento

L’EROSIONE DA IGNORANZA
AL LIDO DI LATINA

erosione-689x388La presunzione da ignoranza è parente prossima della ignoranza da presunzione. La prima appartiene a chi scrive questo pezzo, presumendo di dire cose scientifiche senza averne la professionalità, ma solo alcune nozioni che gli derivano da una osservazione pragmatica dei fenomeni che segue e fotografa dagli anni Sessanta del Novecento e da una certa contiguità con i professionisti che se ne sono interessati. Di questa rispondo.

Ho letto nei giorni scorsi che un drone ha “scoperto” che a Latina Lido l’arenile si sta ritirando a causa di un accentuato fenomeno di erosione che sembra disceso dal mondo di Alice. Ho letto di tesi riferite a non so quanto illustri conoscitori e studiosi del fenomeno circa cause le più disparate.  Che a Latina Lido c’è un fenomeno di erosione lo sappiamo tutti, e ne faccio una brevissima cronaca. Tra gli anni Ottanta e Novanta del XIX secolo la Regione finanziò uno studio dell’ingegnere Berriolo, l’unico che abbia fatto qualche cosa di sensato per frenare l’avanzata del mare dovuta a cause diverse (flessione degli apporti riequilibratori dei fiumi, scioglimento dei ghiacci, nuova lenta ingressione marina, già segnalata dal professor Arturo Bianchini in un numero di Economia Pontina degli anni Cinquanta-Sessanta, se ben ricordo). L’ingegner Berriolo, che ha salvato le spiagge di Terracina, di Vindicio a Formia, oltre ad aver frenato l’erosione da Fondi Lido a Sperlonga) intervenne sulla spiaggia di Foceverde soggetta a una feroce erosione. Trovò il rimedio, ma mancarono i soldi per attuare il piano dio contenimento di lungo periodo. Berriolo avvertì che lo stato di ottenuto ri-equilibrio non sarebbe durato più di due-tre anni, dopo di che l’erosione avrebbe ripreso se fossero mancati gli interventi stabilizzatori. Che mancarono. Lo stato di quiete/equilibrio durò più delle previsioni di Berriolo: durò circa sette anni, dopo di che il mare riprese a fare il suo mestiere, erodere. A quel punto il mare entrò aggressivo e ristoranti e stabilimenti di FoceverdE furono esposti alla distruzione. Si decise non di spendere i soldi per il contenimento studiato, ma erigendo barriere di scogli che innalzarono il livello del mare e aggravarono le condizioni di base del processo erosivo.

A quel punto la Regione, disconoscendo tutto il buono che aveva fin lì fatto, approvò il nuovo piano di contenimento mediante barriere di scogli perpendicolari al mare. La spiaggia nell’immediato si riformò sul posto, ma l’erosione riprese violenta verso est. Allora fu creata una seconda barriera, e avvenne esattamente la stessa cosa. E così di seguito. Conclusione: era confermata la tendenza ormai nota e acclarata che il mare erode procedendo verso est. E proseguendo con questo metodo – sempre dettato dall’emergenza, visto che i periodi di calma venivano scambiati, errando, per momenti di riequilibrio – si arriverà a cancellare le dune fino a Sabaudia. Ricordate quando il mare invase la Lungomare di Latina? Ricordate la lungomare presso Caterattino aggredita dalle onde due anni fa? E guardate a cosa è ridotta la duna della “strada interrotta”. Non è il destino cinico e baro: è la ignoranza da presunzione di chi non vuole tenere conto dei risultati ottenuti dagli altri e inventa metodi nuovi in un mondo – quello della Natura – che opera sempre con le stesse leggi. E allora, signori, tenetevi l’ignoranza. E anche l’erosione.

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3 Agosto, 2016 - Nessun Commento

Bibliografia del Lazio meridionale
IL DIALETTO DI SERMONETA
VITA ANTICA A CASTELNUOVO

redimDue nuovi libri hanno arricchito la bibliografia del Lazio meridionale. Due temi diversi, ma uniti dal medesimo rispetto per la cultura del buon passato. Il medico pediatra Dante Ceccarini, che a Sermoneta ha la possibilità di conoscere e colloquiare “dal vivo” con giovanissimi, giovani e meno giovani, ha a portata di mano una miniera di modi di dire e di tecniche del linguaggio del passato in un ambiente un tempo ristretto ed isolato, malgrado una vita vissuta sotto l’egida della nobile Famiglia dei Caetani, titolari del ducato. Questa condizione privilegiata gli ha consentito di accumulare una quantità notevole di parole dialettali, motti, apoftegmi, curiosità colloquiali che gli hanno fornito la materia per un secondo libro, dopo il primo dedicato ad una prima quantità di parole che hanno formato la base di un dizionario del dialetto sermonetano. Il nuovo libro ha per titolo Proverbi, detti, modi di dire, filastrocche,m ninne nanne, maledizioni, imprecazioni, insulti in dialetto sermonetano, nei dialetti della provincia di Latina e nei dialetti italiani. Un titolo lungo per un libro di oltre 320 pagine, dalle quali emerge non più e non solo la tecnica delle relazioni verbali, ma soprattutto il modo di vita di una piccola e importante comunità della collina lepina pontina.

Anche Aurelio Carlino, appassionato cultore di cose locali tratte dalle esperienze di vita vissuta, presente e passata, e di storie delle cose e degli eventi, ha dedicato al suo Paese, Castelnuovo Parano, in provincia di Frosinone, un libretto che raccoglie una serie di saggi da lui stesso scritti e dedicati a vicende trascorse della piccola comunità posta lungo la valle del Garigliano, sulla direttrice Cassino-Formia. E’ un volumetto agile che ha per titolo Raccolta di scritti Castelnovesi, che merita di essere letto per l’agilità e la attenzione con cui la scrittura accompagna il lettore.

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