14 Gennaio, 2020 - Nessun Commento

RIFIUTI: MOLTI CITTADINI DI LATINA RINUNCIANO ALLA LORO DIGNITA’

rifiutiSe dobbiamo essere seri, noi cittadini di Latina (ormai una città che si avvia verso i 150 mila abitanti) dobbiamo fare un po’ di esame di coscienza. E’ vero che Abc, almeno nella parte che gestisce il ritiro dei rifiuti e la pulizia della città, è ancora in fase di lungo rodaggio. Inutile fare esempi: basta guardare in strada e nei giardini o parcheggi, dove l’accumulo di rami e foglie e pattume ha ormai consolidato strati geologici.

Ma dato atto di questo, proviamo a guardare dentro il nostro “spirito di cittadinanza”. Ci comportiamo, mediamente, come bravi e rispettosi cittadini, ossia siamo dotati di un livello medio o medio-alto di civiltà nel fare la nostra parte di sversatori di rifiuti? Dico la mia: NO, non siamo cives, ossia non siamo gente civile. Al contrario, ci comportiamo come tanti porcelli in libera uscita. Negli ultimi sei mesi, dalle case di Latina sono usciti divani, letti matrimoniali e singoli, lerci materassi che dai marciapiedi raccontano a tutti lo stato di igiene di certe famiglie, sedie da ufficio scassate, mobili smontati e affastellati sui marciapiedi insieme agli specchi che li ornavano, e bidé, tazze da cesso, qualche vasca da bagno, caldaie del gas. Intere camere con tutti gli arredi. Sarebbe bastato chiedere l’intervento di Abc, e di evitare lo sconcio sporco e schifoso di una città che sta rinunciando alla propria dignità. Mentre scrivo queste cose sono fortemente dispiaciuto. Ma meglio essere dispiaciuti che rinunciare a fare questa denuncia.

24 Dicembre, 2019 - Nessun Commento

VENTO E MARE DISTRUGGONO
ISTITUIRE UNA COMMISSIONE

mareggiataUna nuova tempesta di vento e di pioggia si è abbattuta sulla pianura Pontina a conferma che le variazioni climatiche non sono più un fenomeno casuale, ma configurano l’instaurarsi di un nuovo microclima. Nel corso di questa prima parte dell’inverno, tra tempeste di vento e connessi fenomeni, ad iniziare dalle violente mareggiate, si sono verificati fenomeni di danno ormai stabile. A farne le spese sono state in primo luogo le coste del Tirreno pontino, che sono state letteralmente devastate dai marosi che hanno asportato milioni di metri cubi di sabbia dalla duna. Si calcola che oltre la metà dello spessore della duna quale si registrava una trentina di anni fa, sia stata “erosa” e dispersa nel mare, modificando anche il regime locale dei flussi di onda con ulteriori danni. A contribuire a far danni proseguono in una sovrana e irresponsabile indifferenza le azioni dell’uomo, e in particolare di quella categoria di uomini che dovrebbero essere i garanti del buon decidere, ossia gli amministratori. La costruzione del porto di Rio Martino ne è una dimostrazione; il getto di “pennelli” perpendicolari alla linea di costa ne è la conferma. Fino a prova contraria, la Regione Lazio dovrebbe ancora avere come proprio codice di comportamento sul mare lo “Studio Generale sul Regime delle Spiagge Laziali e delle Isole Pontine”, che risale al 1985 e che non risulta sia mai stato sostituito. E, allora, perché la Regione continua a finanziare o autorizzare opere costiere senza tenerne conto? Non dovrebbe intervenire la Corte dei Conti a chiedere il danno erariale nei casi accertati? Nei giorni prenatalizi i marosi hanno scavato in profondità e guadagnato metri di costa. In prossimità della foce del fiume Sisto, presso Terracina, si è calcolato che il mare sia avanzato di un’altra ventina di metri. Ci sono segnali precisi, dati dalla scopertura dei pennelli costruiti negli anni Novanta. Negli stessi giorni, le strade alberate che tagliano la Pianura Pontina sono state spazzate dal vento e centinaia di alberi sono stati abbattuti anche su tratti ad alta percorrenza, come la strada statale Appia, da Latina a Terracina. Decine di pini sono caduti sulla carreggiata stradale, mettendo a rischio l’incolumità delle migliaia di autovetture e camion che la percorrono giornalmente. Le chiusure sono state ripetutamente applicate. Ma non si è ancora capito che l’alberatura a pini ha ormai concluso il suo ciclo vitale e che il paesaggio stradale deve ormai cambiare, sostituendo quell’albero con specie più robuste e giovani, anche se meno spettacolari. I lecci, ad esempio, e altre specie quercine. Ne va della sicurezza della vita di chi usa l’auto e di chi abita accanto alla strada. Lo stesso può dirsi delle “migliare” e delle stesse città. Terracina nel 2018 subì un devastante ciclone che abbatté centinaia di piante e costò danni e anche una vittima. Si vuole continuare così? Latina ha compreso il problema e piano piano si sta organizzando sostituendo gli ormai vecchi pini, giunti al loro fine ciclo vitale. Ma il governo regionale quando pensa di insediare una commissione di scienziati e di botanici per studiare compiutamente la situazione? E quando ci si deciderà prendere sul serio Greta Thumberg, che continua ad essere sbeffeggiata mentre il mondo ci si sta modificando sotto i piedi?

24 Dicembre, 2019 - Nessun Commento

LA G.B.HA VOTATO PER IL PASSATO

regno unitoL’Inghilterra ha votato ed ha attribuito a Boris Johnson una maggioranza assoluta che gli consentirà definitivamente di portare il suo Paese fuori dell’Europa. Il ”magnifico isolamento” è un problema che affligge di tanto in tanto l’Isola, degna del massimo rispetto per le sue scelte, se non fosse che quando si trova nei guai lascia l’isolamento e chiede aiuto all’Europa. La Brexit aveva lasciato aperta la strada di un possibile secondo referendum, data la ridotta maggioranza con la quale il Paese aveva risposto al referendum voluto da Cameron per motivi meramente tattici. Quel tatticismo è stato deleterio per l’ Inghilterra che ha vissuto tre anni di fibrillazioni politiche e di crisi economica aggiuntiva; all’Europa, di cui è stato avviato quel tentativo di smantellamento che farebbe tanto piacere ai grandi Paesi concorrenti (Usa, Cina, India, ecc.), ha spaccato la Gran Bretagna in due parti contrapposte, con riverberi su Irlanda e Scozia in primo luogo; ha diviso la città, che ha votato contro la Brexit, e la “pancia” del Paese che ha votato a favore; ed ha fatto gioire soltanto Mr Donald Trump, che si è immediatamente congratulato con Mr Johnson, promettendogli aiuti e, in questo modo, ritenendo di continuare ad assicurarsi una presenza forte in Europa. Ma, alla fine, è stato tradito lo stesso Trump, che ha rinnegato una politica statunitense che dura dalla entrata in guerra del suo Paese, fino ad oggi, attraverso una presenza intelligente (Piano Marshall), una politica interessata (Patto Atlantico e conseguente Nato come deterrente durante la Guerra fredda con l’Unione Sovietica) e una molto meno intelligente, fatta di interferenze con i singoli Stati. Le elezioni in Gran Bretagna hanno, però, anche dimostrato, attraverso studi sociologici sulla origine del voto, che la parte giovane e informata della G.B. ha scelto per i giovani (Europa, Trattati, Accordi internazionali a partire da quello sul clima di Parigi); e ha riaffidato a generazioni ormai anziane negli intenti la gestione del Paese. E’ un nuovo regalo che si fa contro i giovani e il loro futuro, continuando a mantenere un popolo di conservatori, sempre più chiusi in se stessi, e che non vogliono guardare al di là della Manica ai cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo, a cominciare da quelli climatici.

 

 

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