2 Novembre, 2013 - Nessun Commento

I SALESIANI FESTEGGIANO
80 ANNI DI PRESENZA A LATINA

I Salesiani di Latina hanno festeggiato i primi 80 anni della loro presenza a Latina. E hanno concluso il breve ma intenso ciclo nel migliore dei modi, con una visita a Papa Francesco e al Santuario del Divino Amore. La storia pontina salesiana ha una precisa data di inizio: il 27 ottobre 1933, quando il primo parroco prende possesso della chiesa di San Marco, che sarebbe diventata cattedrale quando Latina fu staccata dalla diocesi di Velletri, per divenire “capoluogo” diocesano di un territorio che comprende, anche nella denominazione, le gloriose ex cattedrali di Terracina, Priverno e Sezze.

La storia di questo inizio è scritta nel ricco diario che i Salesiani hanno tenuto fin dal primo giorno e che è confluito, grazie al ricercatore e storico Clemente Ciammaruconi, in due volumi che raccontano, appunto, la storia della presenza salesiana a Latina, inclusi i terribili anni della guerra. La comunità della cattedrale di San Marco pubblica un suo periodico, “Il Canale”, che riporta un pezzo di quegli inizi. Ecco quanto vi si racconta:

La storia fatta da Il Canale

Ottant’anni fa arrivavano qui a Latina i Salesiani guidati dall’indimenticabile don Torello. Il 18 dicembre 1932 nasce la città di Littoria; il 25 aprile 1933 viene consacrata la chiesa di San Marco. Alla domenica vi viene a celebrare messa il parroco di Cisterna sotto la cui giurisdizione cade la nascente Littoria (ndr: larga parte dell’attuale territorio di Latina fu staccata dal comune di Cisterna, nel cui cimitero si continuarono a seppellire anche i primi cittadini di Littoria, finché non fu costruito un cimitero cittadino) . Il parroco dei Cisterna si fa aiutare da altri sacerdoti ma il “servizio religioso” non riesce a soddisfare le esigenze della popolazione che sia in città che nei borghi sta sempre più crescendo. Le cronache riportano un colloquio informale avuto da Mussolini con le suore Vincenziane che gestiscono l’asilo che sorge a fianco a san Marco: “Siete contente di trovarvi qui a Littoria?”- chiese il duce – “Nossignore, perché la popolazione è senza sacerdoti, la chiesa è pronta ma sembra che nessuno la voglia” – rispose la superiora delle suore.

Non riuscendo a trovare una soluzione con i sacerdoti diocesani, il Vescovo di Velletri sotto la cui giurisdizione cadeva allora parte del territorio bonificato, chiede la disponibilità a varie congregazioni religiose. Su interessamento anche del Papa, Pio XI vengono interpellati i superiori salesiani che il 29 settembre del ’33 prendono in esame la proposta e danno il loro parere favorevole ed iniziano cosi le “pratiche burocratiche” necessarie per l’erezione canonica della nuova parrocchia e il suo affidamento ai salesiani. II 24 ottobre il primo parroco della terra “redenta”, insieme ai confratelli destinati ad avviare la nuova opera furono ricevuti in udienza dal Papa che non mancò di sottolineare la particolare importanza che attribuiva all’impegno della Congregazione salesiana nell’Agro Romano.

Il 27 ottobre 1933 i Salesiani prendono ufficialmente possesso della parrocchia di S. Marco. La nuova comunità è cosi composta: Don Carlo Torello direttore della Comunità e Parroco, Don Francesco Vargiu e don Giuseppe Rosso vice-parroci; inoltre della Comunità fanno parte anche i coadiutori Sante Borboni ed Ercole Ercolani. Ad essi, nei giorni festivi vanno ad aggiungersi anche alcuni giovani confratelli sacerdoti che per motivi di studio si trovano a Roma (S. Cuore) ai quali viene affidata la cura pastorale dei borghi. Ottant’anni di presenza salesiana a Latina, 80 anni di cui dire un grande grazie al Signore per ciò che ci ha concesso… ma che ancora ci concederà.

 

24 Ottobre, 2013 - Nessun Commento

LA STORIA DI FONDI IN UN LIBRO DI CRONACHE DELL’EPOCA

Gli anni del primo “grande cambiamento” di Fondi sono raccontati in un libro di cronache che ha per titolo “La primavera del 1963. Il Circolo Universitario“. La storia di quegli anni, che iniziano nel 1963 ma hanno il loro culmine negli avvenimenti del 1968 e 1969, sono quasi interamente descritti attraverso la penna di un allora giovane giornalista, Gaetano Carnevale, che non ha cessato di accompagnare l’evoluzione del suo Paese attraverso scritti puntuali e a volte puntuti. In particolare, suscitano emozione a chi quegli avvenimenti ebbe a vivere, il grande schock economico che ebbe inizio con la gelata che distrusse il raccolto di arance e altri agrumi della piana di Fondi, all’epoca detta anche la seconda Conca d’Oro, bruciò e mise fuori produzione migliaia di piante e rivoluzionò un grosso settore dell’economia locale, basato sull’agrumicultura, che alimentava una florida esportazione in Europa. Furono gli anni che imposero un radicale mutamento della economia agricola, e nei quali si gettarono le basi del Mercato Ortofrutticolo di Fondi, che indussero centinaia di piccoli produttori e riconvertirsi, ma che provocarono una crisi profonda a Fondi e Monte San Biagio, e che scatenarono proteste, blocchi stradali, sit-in e persino il blocco della “Direttissima” ferroviaria Roma-Napoli. Quasi come inesorabile appendice, la città ebbe a patire altre crisi, come quella che portò alla progressiva revisione del sistema sanitario, basato sull’antico Ospedale San Giovanni di Dio, di cui si temette la soppressione e che alimentò nuove inquietudini. Ma anche un fiorire di iniziative nuove, attraverso la creazione di uno dei primissimi Circoli universitari, che furono punto di aggregazione e di crescita comune, di sviluppo di progetti, di presa di coscienza cittadina.

 

24 Ottobre, 2013 - Nessun Commento

L’ASSEMBLEA DIOCESANA SALUTA
MONSIGNOR GIUSEPPE PETROCCHI

Una grandissima folla ha salutato l’amministratore apostolico, già vescovo di Latina, monsignor Giuseppe Petrocchi, nominato già da qualche mese arcivescovo metropolita dell’Aquila d’Abruzzo, ma incaricato anche dell’amministrazione della sua ex sede, in attesa che venga indicato il presule che lo sostituirà. La cerimonia nella chiesa del Sacro Cuore ha concluso la prima giornata dell’ Assemblea diocesana 2013, ormai divenuta annuale istituzione grazie alla iniziativa di Monsignor Petrocchi, che ha voluto presiederla praticamente come suo ultimo atto “episcopale”. La Diocesi di Latina, Terracina, Sezze e Priverno attende ora la nomina del nuovo Capo della Chiesa locale, che sostituirà monsignor Petrocchi dopo 15 anni di guida, nel corso dei quali la giovane diocesi pontino-lepina si è “fatta”, sia nei comportamenti che nella consapevolezza del suo essere “Chiesa più-una”, ossia più unita e coesa. Ed anche questo è un merito che monsignor Petrocchi porta nel suo libro dei ricordi.