12 Agosto, 2014 - Nessun Commento

DUE LIBRI PER RICORDARE 70 ANNI DELLA NOSTRA GUERRA MONDIALE

paroleI 70 anni dalla guerra stanno trascorrendo in provincia di Latina in maniera abbastanza pigra. Non c’è stata alcuna iniziativa che abbia “tesaurizzato” un ricordo che, per quanto sgradevole, fa parte ella nostra storia recente, ed è ancora depositato nel territorio (la rete dei bunker e delle difese sugli Aurunci, ad esempio). E’ abbastanza comprensibile che si tenda a ricordare le cose liete più che quelle cupe, come una guerra; ma se, poi, il risultato di questo settantennio è la dedica di un luogo ad  uno dei “perdenti”, come ha fatto la Provincia, allora c’è qualcosa che non funziona. La città di Latina ha ignorato il 25 maggio, giorno della sua liberazione; ha ignorato che il II Corpo e il VI Corpo alleato (provenienti da sud/Gustav e dalla testa di ponte di Anzio) si riunirono a Borgo Grappa e che il generale Mark Clark volle esaltare con la sua presenza l’evento portandosi a Borgo Grappa, alla periferia di Littoria (come si chiamava all’epoca) dove esso avvenne; ha dimenticato tutta la sofferenza dei suoi cittadini.

Non una parola, forse per quieto vivere, anche se la storia non sempre è fatta di quieto vivere. Ma ci sono due “compensazioni” a queste dimenticanze: sono il frutto della passione di amanti della storia locale. Due libri, uno dei quali frutto della ricostruzione dei ricordi dedicati a Formia; e l’altro che ha voluto affidare tre o quattro anni di un pellegrinaggio delle medaglie, ossia degli eroi pontini caduti in quella guerra. In sintesi, come un blog è uso fare:

– A Giacinto Mastrogiovanni e ad Alessandro Campagna si deve il volume “Quann’è venuta la guerra…vicende di militari e di civili nel Golfo di Gaeta 1943-144”, èdito a Formia a cura delle Associazioni “Maranola nostra” e “Linea Gustav”. E’ una bella ricostruzione di fatti importanti e meno importanti, locali e di teatro, che ricorda anche qualche novità, come l’affondamento dell’incrociatore britannico Penelope avvenuto nelle acque tra Formia e Ventotene. E’ un libro che ha cercato e scovato notizie curiose e notizie “normali”, con una dedizione che merita la citazione

– A cura di Domenico Tibaldi è il libro “Parole., simboli e segni della Memoria”,dedicato al ricordo i soldati, aviatori, marinai che da persone “qualunque” della società pontina dell’epoca si sono trasformate in eroi di guerra, affidando il loro nome e la loro vita ad una idea della Patria che oggi sembra così distante e che meritava di essere tenuto vivo. Insieme a Tibaldi hanno contribuito Enzo D’Aprano e l’Associazione Linea Gustav, fronte del Garigliano, di SS Cosma e Damiano. Due opere che hanno contribuito a non far dimenticare alcuni mesi di storia della società pontino- aurunca.

12 Agosto, 2014 - Nessun Commento

NORD E SUD: LA DISTANZA SI ALLARGA

24Nord e Sud: è un destino che restino una diatriba, Almeno a leggere le cronache più recenti degli interventi governativi. Desumo la notizia da Il Sole 24 Ore di domenica 10 agosto, prima pagina, dove si riportano le somme che il Governo ha destinato ad opere cantierabili. Si tratta di 20 miliardi di euro, che si spera diano un po’ di fiato all’ecomomia locale e ad attrezzare le aree interessate in modo da affrontare con migliori strutture l’avvenire.

Ebbene: di quei 20 miliardi, solo 5400 sono destinati ad opere da realizzare nel Sud. Il resto (ossia i 3/4 della spesa) privilegeranno il Nord e contribuiranno a scavare ulteriori fossati. Non c’è alcuna spiegazione “tecnica” che tenga.

29 Luglio, 2014 - 1 Commento

UNA ROTONDA SUL MARE

Giorgio Almirante

Giorgio Almirante

Fred Bongusto non ha nulla a che fare con questa rotonda. Essa, peraltro, non si trova proprio sul mare, ma a poche centinaia di metri, in località Borgo Sabotino di Latina, olim Littoria. Non c’ entra neppure il buon gusto, perché questa storia ne ha molto poco. E probabilmente non incontrerà neppure l’ applauso dei diretti interessati, che sono i familiari della persona divenuta destinataria di una targa toponomastica. Forse avrebbero preferito una via o una piazza, piuttosto che una rotonda destinata ad essere presa in giro per poterla superare. E quanti saranno gli automobilisti che per leggere la targa rinunceranno a guardare la strada, col rischio di un incidente

E non è finita, perché c’ è anche da considerare che chi ha deciso il tutto non è il vero presidente di un Ente che tecnicamente è in via di liquidazione, perché è destinato a non esistere più (non ha potuto rinnovare i suoi rappresentanti nelle recenti elezioni). E il fatto che la “prorogatio” abbia formalmente fatti salvi i poteri di toponomastica non migliora la situazione di un provvedimento assunto da una sola persona, rappresentante di un Ente che non ha più poteri “veri”, ma che ha adoperato quei non-poteri per battezzare una rotonda sul mare che ricade nel territorio di un Comune capoluogo, che è l unico ad avere diritto a battezzare i suoi luoghi. Insomma, anche il Sindaco di Latina, avvocato Di Giorgi viene tirato per i capelli (absit injuria…) da questa storia di nostalgie personali e private con suo probabile imbarazzo. Chissà se chiederà spiegazioni di quella iniziativa, che apre una falla nel sistema delle competenze. Chi potrà negare al Cotral di battezzare la stazione autolinee, o al Tribunale di ribattezzare gli spazi antistanti l’ edificio, e così via.

Tutto questo perché a Latina le nostalgie non finiscono mai: è stato rievocato dopo 70 anni un nome che la storia aveva cancellato, ridando ai “giardinetti” (il parco di tutti) il nome di un certo Arnaldo Mussolini, il cui unico “merito” era quello di chiamarsi con lo stesso cognome del fratello. Credo che in imbarazzo ci sia anche il povero Giorgio Almirante, il quale per Latina ci è passato forse qualche volta, ma che non avrebbe dovuto essere disturbato usando il suo nome per ribattezzare una rotonda stradale, rievocando una canzone del 1963, quando Fred Bongusto tirò fuori dal suo geniaccio quella che forse è una delle sue migliori canzoni.

 

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