LITTORIA: CADE IN PEZZI LA “CITTA’ DI FONDAZIONE” SGOMBERATA LA EX “CASA DEL COMBATTENTE”
Un altro pezzo della Latina d’origine – ossia Littoria – è on pessime condizioni di salute. Si tratta della ex Casa del Conbattente, progettata da Oriolo Frezzotti, che firmò il primo PRG di Littoria, posto nella centralissima piazza San Marco, già piazza Savoia. Qualche settimana fa dal frontone del tetto si era staccato un pezzo del fregio in tufo. La successiva ispezione ha rilevato lo stato miserevole di tutta la copertura. Ottanta anni dopo, e dopo una guerra mondiale, Littoria paga il prezzo della disattenzione dei suoi gestori, siano autorità comunali o, come nel caso di cui parliamo qui, il Demanio, costruttore a suo tempo ed ora distratto gestore dei suoi immobili. Che dire di tutta la retorica che da sempre infiora i discorsi nostalgici sulle “città di Fondazione”? Che si fanno solo chiacchiere, parole al vento. Della città d’origine – la “città nuova” per eccellenza . non interessa nulla a nessuno. E questo è un fatto antico. ma poiché è antico, esso significa che venti anni di amministrazione di centro (poco)-destra non hanno tutelato neppure il ricordo immobiliare di quei tempi che pure si esaltano a parole, pretendendone il “rispetto” (immobiliare). E’ storia vecchia, ripetiamo, perché il primo “grido di allarme” non partì dal Comune, ma da un ente “minore”, l’allora Ente provinciale per il Turismo, oggi abolito, il cui Consiglio di Amministrazione inviò al Comune – all’epoca retto dal sindaco Delio Redi – una petizione che sollecitava la tutela degli edifici di fondazione e, quanto meno, un primo atto di sensibilità attraverso la identificazione dei loro progettisti e dell’anno di costruzione. Cosa che, per la verità, il Comune fece in parte, almeno per la centrale piazza del Popolo, ex piazza del Littorio. La Casa del Combattente è il biglietto da visita della “nuova” sensibilità storica. Il resto? E’ una neghittosa noia.
E pensate che a Milano pur di tornare a prima del fascismo si vogliono riesumare i malsani navigli buttando all’aria la città per scimmiottare Venezia e Amsterdam (e questa retorica cosa ha di meglio del fascismo?)