22 Giugno, 2012 - Nessun Commento

IL NUOVO PORTO DI RIO MARTINO
TRA APPREZZAMENTI E QUALCHE PERPLESSITA’

  • Quella qui pubblicata è una delle foto che il vice presidente della Provincia di Latina, Salvatore Di Monaco, ha cortesemente messo a disposizione della stampa per evidenziare lo stato di avanzamento dei lavori del nuovo porto di Rio Martino. Lavori che consistono, sostanzialmente, nel consolidamento delle banchine interne e nella creazione di una nuova grande “marina” semi-foranea, di forma circolare. Il progetto ha seguito tutti i passi che le diverse competenze richiedevano (Provincia, due Comuni:i Latina e Sabaudia, Regione, Capitaneria di Porto, Parco nazionale del Circeo e così via). Alla fine si è messa mano all’opera, che procede velocemente, tra le sole voci discordi di coloro che sostengono che le nostre spiagge sono troppo esposte all’erosione marina perché ci si possa consentire il lusso di costruire porti. Chi scrive (va detto) è tra i dubbiosi, e, tuttavia, intende attenersi ai fatti. Vediamo come le cose procedono, poi faremo eventuali critiche. Anche perché quando Rio Martino non era un canale, ma un fosso spontaneo che si perdeva in una sorta di delta sabbioso-melmoso (prima della bonifica degli Anni Trenta , che regimò il canale, ne scavò il letto, creò le sponde e i moli foranei) la situazione che emerge dalle foto di fine Ottocento era la seguente:
  • La torre di Fogliano alla fine dell'Ottocento; accanto scorre il fosso spontaneo di RiO martino, prima che venisse sistemato dalla bonifica anni Trenta. In primo piano alcuni resti di muri della villa romana (riproduzione vietata, propr. priv.)

    la torre di Fogliano (poi demolita dai tedeschi nell’autunno del 1943) si trovava sulla riva del mare, tanto che i Caetani (che ne erano proprietari) ritennero di proteggerla con una “scarpa” di massi appoggiati al lato esposto al mare. A distanza di 80 anni dalla bonifica, gli equilibri di costa hanno subito modifiche diverse, quasi sempre legate a interventi a mare, ma, alla fine, si sono più o meno compensati. La torre di Fogliano (i ruderi) sono un bel punto di riferimento. Negli anni scorsi c’è stato un momento in cui essi erano tornati a ridosso della linea del mare, poi la sabbia si è riespansa e la torre si è riallontanata dal mare, fino a una distanza massima dalla battigia prossima ai 70-80 metri. Ora sta tornando ad “avvicinarsi” al mare. Se ciò dipenda dai “pennelli” collocati a est di Foce Verde può essere una risposta. Va anche detto che l’inverno 2011-2012 è stato fortunato: il numero delle mareggiate è stato molto contenuto e ha fatto assai meno danni degli sfortunati anni precedenti.

 

Per questo la fotografia che pubblichiamo diventa ora un nuovo punto di riferimento. E’, difatti, facilmente rilevabile che:

  • la parte occidentale (ossia lato Latina) del nuovo porto di Rio Martino è abbastanza “gonfia” di sabbia
  •  la parte orientale (lato Sabaudia) denuncia, invece, già ora un piccolo ma significativo arretramento. Entrambi i fenomeni fanno parte dell’andamento erosivo che si apprezza in provincia di Latina almeno a partire dal 1966. Ma la fotografia evidenzia anche altri elementi:
  •  sul lato di Latina appaiono (pur confusi) gli orribili ruderi dell’ex ristorante “Il pesce d’oro”, che giace nello stato di fatiscenza da almeno 30 anni. E nessuno si decide a ordinarne la rimozione totale, liberando così l’area dunale, per diverse e intuibili ragioni
  •  sul lato di Sabaudia si palesano pure ruderi di antiche costruzioni in zona protetta e vietata: qui c’è (o c’era) anche eternit. Ma a ben guardare pare che quelle brutte costruzioni abbandonate da decenni siano cadute sotto i colpi delle benne di cantiere.

Insomma, una foto che è significativa di diverse cose. E che può essere anche ispiratrice di decisioni amministrative comunali o demaniali, sicuramente inderogabili, quanto meno per motivi di decoro di un’area “turistica” e portuale.

 

 

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