9 Agosto, 2024 - Nessun Commento

CURIOSITÀ BALNEARI: COVID, QUESTO SCONOSCIUTO

Sapete che nel Lazio ed anche in provincia di Latina gira ancora il Covid? Si, alcuni di noi lo sanno, ma siamo in pochi. Gli altri se ne accorgono quando cominciano a tossire o ad accusare i sintomi che hanno reso celebre e temuta la malattia tra il 2020 e il 2022. All’epoca (ma stiamo parlando solo di pochi mesi fa) Radio, Tv, giornali erano ricchi di notizie. A volte anche eccessive o sbagliate, ma servirono a mettere in allerta la popolazione e a indurla a difendersi con una serie di comportamenti ispirati alla cautela o all’uso di strumenti elementari di prevenzione (come la mascherina) che svolsero il loro compito. Sì, soffrimmo anche di clausure, ma benedette quelle clausure se servirono (e servirono) a contenere l’epidemia, ad allertare i presìdi sanitari, a dotarli di strumenti e farmaci di cui non disponevano, a salvare anni scolastici.

Il Lazio, stando alle pochissime notizie che filtrano sui giornali (su alcuni giornali) il Covid si è ripresentato in forze , ma nessuno ha mai sentito parlare dalle fonti autorizzate (i ministeri, le regioni, le asl) di inviti alla cautela, alla prevenzione e, prima di tutto, alla conoscenza del fenomeno epidemico.

Sarà per effetto dei cambi di guardia che ci sono stati in politica? Sarà che i no vax hanno vinto la loro battaglia di retroguardia con l’aiuto di ministri, assessori, scienziati? E’ una domanda birichina, ma che ci sta tutta.

Un’epidemia, sia pure con le unghie spuntate dalle iniziative che furono assunte due o tre anni fa è sempre un problema: per la salute, innanzitutto, ma anche per la produttività, per la sicurezza, per tante cose. Di quei mezzi di prevenzione sono rimasti in piedi solo quelli che interessano alcuni settori interessati al silenzio per motivi di cassa.

Siamo un po’ maligni a dirlo, ma le circostanze ci inducono a pensarlo. E la Politica (quella che si scrive con l’iniziale maiuscola) dovrebbe uscire dal silenzio nel quale si è asserragliata e darci qualche notizia.

Personalmente uso spesso il treno, ma non solo non ho mai visto una persona indossare la mascherina FFP2 e di qualsiasi altro tipo, ma neppure ho trovato un goccio di quella gelatina per pulirsi le mani. Anche sui treni sono rimasti solo i dispenser. Ma tutti vuoti.

Estate curiosa nella Capitale che ambisce ad essere proclamata della Cultura. Ha beneficiato o sta per beneficiare di 9 milioni di euro, ma non si conosce un solo rigo di un qualsiasi programma nel quale quei nove milioni verranno spesi . Si sa che si è tentata un’operazione di resurrezione di un certo Cethego, al quale è stato dedicato persino un costoso libro con fondi europei. E si è tentato di scacciare un logo come “La Riviera di Ulisse”, vecchio e affermato dal 1969, prima tentando di spacciarlo per merce a pagamento; poi  per fare spazio a una ‘riviera di Cethego’ che manco alla Crusca o all’Accademia delle scienze capirebbero. Ma non basta.

ESTATE FUORI TEMPOMASSIMO. Nella aspirante Capitale della  Cultura i bagnini sono arrivati solo ai primi (anzi quasi ai secondi) del mese di Agosto. Le passerelle per scendere a mare idem. Si è scoperto che il lido stava diventando un covo di malaffari.  Non sono stati capaci (per fortuna) di spendere (pardòn: di dilapidare) alcuni milioni per un “ripascimento” in presenza delle scogliere che hanno agevolato e accelerato  l’erosione della costa tra Latina e Sabaudia; non si entra in uno pseudo nuovo porto costruito là dove non è mai esistito un porto se non nella mente di qualche progettista moderno e che si è insabbiato dopo un anno. E il ripascimento oggi sarebbe , allo stato delle cose, spazzato via alla prima sciroccata o libecciata di stagione o di fine stagione. In compenso è stata pensata un’idea buona: una linea di bus tra il centro e il mare, gratuita nelle ore della nottata in cui si muore di incidenti stradali, a pro’ dei giovanissimi. Ma anche qui si è fatto tutto ad agosto ormai largamente iniziato. Anzi pochi giorni prima di ferragosto.

E per concludere, i concessionari balneari hanno deciso di scioperare, dopo aver lucrato bene a Maggio, Giugno e Luglio, ma a tariffe demaniali da scampolo, e attraverso la voce dei più cari dei
concessionari. Ma sono curiosità per sorridere.

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