CHE NE FACCIAMO DEGLI ANZIANI?
Leggo da una chat, tra le molte che in questi giorni ci scambiamo, una notizia che riguarda noi anziani, ossia ultrasettantenni. Appartengo con molta soddisfazione a questa categoria di sopravvissuti. E sono tanto più soddisfatto perché sono ancora autosufficiente, di mente e di gambe. Difatti mi manca molto il jogging, che di solito faccio in luoghi assai poco frequentati e dove, quindi, non potrei fare danni. Se fossi stato contagiato potrei farne anche se di persone ce ne fosse una sola. Ma ho la fortuna di non esserlo, e per di più indosso sempre la mascherina. Perché, allora, non mi fanno andare a fare una corsetta? Ma c’è di più. Riprendo dalla chat cui accennavo sopra:
“Dalle notizie che filtrano, sembra che gli anziani il 4 maggio non potranno tornare alla vita normale come tutti gli altri, ma resteranno confinati nel loro domicilio. E’ stata Ursula Von der Layen a dichiarare per prima, senza neppure conferire particolare risalto alla misura, che gli anziani sarebbero dovuti rimanere in casa sino a dicembre a loro tutela. Addirittura Ilaria Capua (una scienziata), nel confermare l’opportunità del provvedimento, ha precisato che nonni e nipoti non potranno stare insieme come prima, fino a quando non si saprà come stiamo come popolo. Anziani, dunque, condannati al confinamento senza data, con la deprivazione non solo della libertà di movimento ma anche degli ordinari rapporti famigliari. E ciò sotto il pretesto della loro protezione”.
Massimo Gramellini ha scritto stamane su Il Corriere della Sera un “Caffè” delizioso, annunciando la nascita delle Brigate Anziani Combattenti (B.A.C.). Da parte mia ringrazio coloro che hanno a cuore la mia salute. Ma debbo anche constatare che di noi anziani è stata fatta una strage in queste settimane. Un vero e proprio genocidio generazionale, sia da parte di istituzioni (nelle RSA), sia da parte dell’imprenditoria privata, nelle Case di Riposo (Eterno verrebbe da commentare col senso del macabro). Io ho diligentemente trascorso, nel mio e nell’altrui interesse, una lunga libera prigionia in casa dal 5 marzo e intendo adeguarmi alle regole che il Governo detta per la mia tutela. Ma la Ursula non è il mio Governo e credo che avrà a che fare anche con gli anziani del suo Paese, la Germania, che non so se accoglieranno volentieri le sue previsioni in materia di distanziamento sociale degli anziani dai nipoti fino a dicembre. Io ho vissuto in una casa accogliente con molti libri, molti interessi intatti e seguìto dall’affetto di figli e nipoti. Sono stato fortunato, ma non merito un supplemento di “fortuna”. E spero di essere liberato il 4 maggio. Altrimenti evado.
Riflessione che fa stringere il cuore perché, se pur più difficile per voi, anche noi figli e nipoti siamo stati privati del vostro supporto e affetto e la vostra vicinanza, intendo quella fisica, ci fa davvero sentire mancare il terreno sotto i piedi. Percui anche noi ci auguriamo di potervi riabbracciare al più presto.
Mi associo completante.