APPELLO A ZINGARETTI:
STAGIONE TURISTICA
CHE DURI TUTTO L’ANNO
Il Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi ha chiesto alla Regione di prolungare la stagione balneare fino al 26 ottobre 2014. La decisione è stata presa per venire incontro alle diverse richieste giunte all’amministrazione comunale da parte degli operatori della Marina di Latina che quest’anno si sono trovati in forte difficoltà economica soprattutto a causa delle avverse condizioni meteo che hanno caratterizzato i mesi estivi appena trascorsi. “E’ giusto che gli operatori della Marina di Latina abbiano la possibilità di sfruttare a pieno le giornate di sole e le temperature gradevoli del nostro clima autunnale fino a tutto il mese di ottobre e recuperare il deficit registrato questa estate, soprattutto a causa del maltempo – afferma il Sindaco Di Giorgi – Siamo fiduciosi di una risposta positiva da parte della Regione rispetto ad una richiesta che è assolutamente motivata, tramite la quale l’amministrazione comunale intende supportare le esigenze espresse dagli operatori del lido. Del resto l’obiettivo della destagionalizzazione rappresenta un passaggio importante per programmare uno lo sviluppo economico del litorale.” In caso di conferma della Regione, lo smontaggio delle strutture sarà completato comunque entro la data del 31 ottobre.
Un piccolo commento: ma il Lazio non è la Regione dove il sole brilla sempre; dove le ore di insolazione sono tra le più numerose in Italia, come accertano anche le rilevazioni dello Istituto Nautico di Gaeta? E allora, che senso ha dichiarare chiusa la stagione balneare al 30 settembre o (in caso di proroga) al 31 ottobre? E se il 1° Novembre è una giornata fulgida di sole e di alta temperatura (e dalle nostre parti avviene), ma perché mai chi vuole godere dei servizi balneari deve trovare un cimitero di stabilimenti balneari smantellati, di ombrelloni non richiedibili, di sdraio messe in deposito? Ma che razza di turismo è il nostro, se, a prescindere dal tempo, poniamo un limite al bel tempo e spegniamo tutte le luci della ribalta? La stagione turistica deve essere lunga 365 giorni per ogni anno, sempre che lo vogliano gli operatori turistici. Non è meglio andare al mare con i negozi aperti, i ristoranti illuminati, gli stabilimenti balneari pronti a fornire i servizi, la gente che ancora può lavorare, invece che chiudere tutto, licenziare chi ha un posto di lavoro, e immergerci nel deserto? Ma possibile che la burocrazia delle date prevalga persino sul diritto a lavorare e sul bollettino meteo, malgrado l’aria di recessione che tira?
Mi capita spesso di raccontare che un anno mi trovai a Rimini in autunno avanzato e dovendovi trascorrere la nottata, temetti di dovermi chiudere in albergo se non avessi trovato aperti ristoranti, illuminato il lungomare, chiusi e desolatamente spenti i negozi. E, invece, alle 22, quando uscii da un ristorante affollato, mi imbattei, proprio a ridosso del lungomare, e sotto la pioggia che aveva preso a cadere, in un venditore ambulante di piatti marinari caldi, che illuminava il suo attrezzato carrettino con un gruppo elettrogeno, e resisteva al maltempo sapendo che qualche cliente non gli sarebbe mancato. Come in effetti vidi accadere. Malgrado la pioggia, e malgrado la burocrazia che sente il bisogno di esprimere il proprio potere persino sulla voglia altrui di lavorare. E passai una serata in compagnia di tante persone.
Per amore di precisione, faccio presente che mi riferisco solo alle strutture “fisse” da Capo Portiere a Foceverde, e non ai “chioschi” istallati sulle preziose e neglette dune del Parco del Circeo.
Presidente Zingaretti, faccia la Sua prima grande riforma: faccia durare la stagione turistica “ufficiale” nel Lazio per tutto l’ anno. Forse riuscirà anche ad abbattere la statistica dei disoccupati. Gliene saremo grati!